Il consiglio comunale
numero tre è stata un vera e propria rivelazione:
il sindaco di Buja
dottor Stefano Bergagna è un sindaco “democratico”. Così
più volte lui stesso si è auto definito nel corso della seduta, perchè ha
concesso alla minoranza di parlare in più occasioni e ha fornito spiegazioni
alle interrogazioni e interpellanze che erano state presentate, una ripetuta
concessione ai consiglieri di minoranza dell'uso della parola .. c'è da non
dormire la notte per un tale eccesso di democrazia !
Al di là delle
concessioni, o semplicemente di come dovrebbero essere delle normali sedute di
assemblee pubbliche ( dipende dai punti di vista o dal significato che diamo
alla parola "democratico") la serata ha prodotto un dibattito a
tratti interessante dove si è cercato di portare avanti ragionamenti e
argomenti articolati su questioni concrete che riguardano la comunità bujese,
al di là di posizioni e ruoli ben distinti.
Si è cominciato il
dibattito con la presentazione dell'utilizzo da parte dell'amministrazione
dell'avanzo di bilancio, un documento tecnico che però sottende a delle precise
scelte di utilizzo del denaro pubblico.
Cogliendo una
richiesta del sindaco, che ci invitava a fare delle ipotesi di utilizzo,
avevamo avanzato delle proposte concrete
su alcune risorse e già in data 3 giugno abbiamo inviato in forma
scritta le nostre proposte (vedi post del 10 giugno) e la
nostra disponibilità a discuterne. A tutt'oggi nessuna risposta ci è stata data
( si pone anche una questione di metodo e di correttezza di rapporti), le nostre
proposte non sono state prese in considerazione, da qui il nostro voto
contrario e la sottolineatura di come ci sia spesso , soprattutto da parte del
sindaco, una certa distanza tra dichiarazioni e successivi comportamenti.
Noi comunque non ci
perdiamo d'animo continueremo a fare proposte e ad evidenziare le scelte
dell’amministrazione che non condividiamo.
Difficile non
sottolineare il voto di astensione all'interno della maggioranza da parte del
gruppo BUJA2022, qualche valutazione politica andrebbe fatta, diciamo solo che
la domanda che abbiamo già posto dopo la prima seduta rimane tutta ed è ancora
più legittima: esiste una maggioranza che governa Buja?
Il dibattito è
proseguito con una interrogazione del gruppo Buja Bene Comune a proposito della
recente gara di go kart svoltasi a San Floreano. Secondo Sindaco, che si è
detto personalmente contrario, e vice sindaco,
problemi non ce ne sono stati, la popolazione direttamente coinvolta è
stata avvisata, non ci sono state lamentele, rafforzati i sistemi di sicurezza,
un modo come tanti per dare visibilità a Buja ( ma tanti e diversi potrebbero
essere a nostro avviso i modi per dare visibilità a Buja) con qualche
anticipazione che la manifestazione potrebbe diventare una gara di livello
nazionale già a partire dal prossimo anno:
forse occupare un
centro abitato strade e piazze per un giorno intero facendoci ripetutamente
sfrecciare dei go karts non è un problema per nessuno, o forse sarebbe più
opportuno ipotizzare una sede meno abitata ( es zona industriale), il nostro
compito come sempre cercare di capire e poi proporre.
A seguire le nostre
due interpellanze (vedi post del 10 luglio) che in qualche modo
si collegano tra loro perchè hanno in comune la parola chiave scelta.
Abbiamo proposto
l'installazione della Casa dell'acqua prendendo come riferimento una lettera
che il Cafc aveva avanzato a tutti i comuni soci ormai più di un anno fa a cui
il comune d Buja non ha ritenuto di aderire, e i risultati molto positivi dei
comuni dove tale impianto è stato installato.
Per dare un 'idea
ecco alcuni numeri: Tarcento eroga 1300 litri al giorno,116.000
litri nei primi tre mesi.
Rive d'arcano 74.000
litri in tre mesi di attività, tra i Comuni che hanno installato la Casa
dell’acqua ci sono Tavagnacco, Remanzacco, Pozzuolo, Sedegliano , Attimis;
Reana.....lungo l'elenco di numeri e luoghi, nei prossimi giorni anche Treppo
Grande.
Ci è stato risposto
da più parti che la casa dell'acqua è diventata una moda, che l'obiettivo è
utilizzare l'acqua di casa e non la casa dell'acqua con l'imperativo di puntare
ad una riduzione dei consumi e ad uso consapevole di questa preziosa risorsa.
Se bere l’acqua del
nostro acquedotto è una moda...evviva le mode!
Puntare al risparmio
e all'uso consapevole dell'acqua e non solo, è l'unico modo per parlare di
futuro,
però nel frattempo,
forse vale la pena di riflettere su un
dato del presente :
1700 litri erogati
dalla casa dell'acqua significano 1130 bottiglie di plastica in meno (
difficilmente chi utilizza l'acqua di casa smette di farlo per andare alla casa
dell'acqua... più probabile che sia qualcuno che compra dell'acqua
imbottigliata che poi deve essere imballata trasportata e messa in
circolazione).
1130 bottiglie di
plastica in meno sono....rifiuti in meno per le famiglie e per il comune ( per
rimanere in un ambito molto ristretto ma la catena potrebbe continuare a
lungo).
A ciò si aggiunge il
risparmio ( gratis quella naturale, 0.5 centesimi quella gassata) (
con diverse forme di gestione e di tariffazione) e la valenza sociale, le case
dell'acqua sono diventati veri e propri luoghi di incontro e rivitalizzazione
di parchi e piazze.
Ma la casa dell'acqua
costa ( 7.000 euro circa la quota spettante al comune), poi bisogna fare
manutenzione ...queste le altre obiezioni che ci sono state rivolte.
L'analisi va fatta
tenendo conto di costi e benefici e soprattutto avendo ben presente quali sono
le scelte e le buone pratiche quotidiane che un'amministrazione vuole fare per
il bene della propria comunità. Perchè non sentire le esperienze dei Comuni
dove questa iniziativa è stata avviata?
"Casa
dell'acqua e acqua di casa " non sono in contraddizione, casa dell'acqua
risparmio e riduzione dei consumi: questa la nostra proposta.
Ma la casa dell'acqua
costa..
si tratta di fare
delle scelte...
già anche il gazebo
del parco urbano è costato
è costato per la
precisione 46.000 euro.
e adesso se ne sta lì
buono buonino
anzi chiuso
chiusino..in attesa...
doveva essere una
risorsa che oltre a dare un servizio avrebbe ridotto il carico di lavoro
relativo allo sfalcio...
per adesso così non
è....
Una scelta sbagliata?
Poca lungimiranza e capacità previsionale?
No, la risposta della
maggioranza... sono i tempi che sono cambiati.
e così rimane il
chiosco da utilizzare lo sfalcio e la pulizia da aggiungere al resto dei lavori
di manutenzione.. e già e tutto per colpa di questi tempi così cambiati!
Il sindaco per
tentare di rispondere alle nostre domande ha fatto una fuga in avanti
sorprendendo la sua stessa maggioranza e forse anche se stesso
con ipotesi di
utilizzo molto diverse tra loro sintomo di idee poco chiare o frutto forse di qualche illuminazione
momentanea?
Dalle fila della
maggioranza qualche altra idea interessante ( ma tra di
loro si parlano?) e forse più realizzabile anche in
breve termine, idea che siamo pronti a sostenere e a verificare nella sua
validità: perchè non coinvolgere nella gestione del chiosco il mondo dell'
associazionismo e del volontariato bujese, risorsa preziosa per tutta la
comunità.
Perchè non inserire
il chiosco e il parco in una programmazione estiva di eventi culturali,
musicali, teatrali, gastronomici dove il comune di Buja sia anche comunità,
concedetecelo, e non solo movida.
Tutto questo, e molto altro ancora, da un consiglio
che poteva durare di meno, ma se il sindaco non solo lascia parlare ma sa anche
ascoltare… ci troverà le nostre proposte.