Durante l'ultimo consiglio si è discusso della legge Rilancimpresa ( insieme a sanità e riforma enti locali altra importante riforma che sta portando avanti con coraggio e determinazione il governo regionale) e nello specifico, sul futuro del Cipaf.
La legge, nell'ottica della razionalizzazione delle spese ed efficientamento dei servizi prevede delle ipotesi di eventuale fusione dei distretti industriali, fino anche alla realizzazione di un unico distretto regionale.
Il sindaco riprendendo la posizione del Cipaf sostanzialmente afferma: " Rimaniamo da soli", dimostrando una sorta di paura e una visione piuttosto miope, verso quelle che potrebbero essere opportunità di crescita e necessità di mettersi in gioco per dimostrare ancora di più le proprie capacità e potenzialità. Si preferisce lasciare tutto così com'è, "coltivare il proprio orticello", piuttosto che sperimentare nuove opportunità di crescita;
il cambiamento di certo non è facile, non sarà facile, ma è necessario e, con impegno, ci dobbiamo provare, per questo la nostra proposta in consiglio è stata quella di dire no ad un Cipaf nel suo "splendido isolamento" e sì ad un progetto che prevede una collaborazione e una messa in rete di servizi e funzioni nell'ottica di un loro sviluppo e migliore funzionamento e abbiamo chiesto e fatto nostro il documento nella sua parte iniziale ma non dove si rivendica la sua autonomia.
Non siamo preoccupati che si perdano consigli di amministrazione, qualche poltrona o qualche carica istituzionale, vogliamo che si guardi avanti e si provi ad imboccare strade nuove fatte di collaborazioni, integrazioni, reti.
L'esito del voto, abbastanza prevedibile, ha visto la maggioranza quasi compatta, con un consigliere di maggioranza astenuto e nelle dichiarazioni completamente d'accordo con la nostra proposta e le nostre osservazioni, che ha votato il documento discusso la sera precedente dall'assemblea del Cipaf, le opposizioni hanno votato a favore del documento modificato (di seguito il documento con le nostre correzioni).
il nostro pensiero è che anche questa volta il sindaco abbia voluto difendere la sua parte politica e voluto cercare un po' di visibilità senza discutere con troppa convinzione le sue stesse proposte.