martedì 29 gennaio 2019

Appello dei medici friulani

Pierpaolo Brovedani, pediatra neonatologo del Burlo Garofalo di Trieste è il primo firmatario di un appello che in poco tempo ha raccolto l'adesione di quasi 300 operatori sanitari della nostra  Regione e che il Presidente Fedriga ha bollato come atto gravissimo. E' un richiamo ai valori fondanti della nostra costituzione che condividiamo pienamente; un appello che quindi sottoscriviamo.


Appello.
Come operatori sanitari che quotidianamente si prendono cura di bambini assistiamo attoniti a quanto si svolge al largo di Siracusa, dove alla nave Sea Watch, con 47 migranti tra cui diversi minori a bordo, viene impedito lo sbarco a terra per soccorrere persone in pericolo e costrette all’addiaccio in un mare agitato ed esposte a temperature invernali.
Possiamo solo immaginare, nelle nostre comode e calde abitazioni, il dolore e l’angoscia degli adulti e dei bambini a così grave rischio di serie conseguenze fisiche e psicologiche. 
Siamo indignati per l’indifferenza del nostro governo, che riduce questa tragedia umanitaria a mera questione di opportunità politica e a merce di scambio nei confronti degli altri stati europei.
Rivolgiamo un appello innanzittutto alle forze di governo locali, al Sindaco di Trieste Di Piazza e al Presidente della Regione Fedriga perché dichiarino aperti i nostri porti e le nostre strutture per accogliere queste poche decine di migranti e prioritariamente i bambini e i minori.
Chiediamo al Primo Ministro Conte, al Ministro degli Interni Salvini, al Ministro delle Infrastrutture Toninelli di uscire dall’indifferenza e consentire lo sbarco a terra di queste persone.
Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sanitaria con possibili tragiche conseguenze. Scongiuriamola subito, accogliamo i naufraghi. Ce lo impongono non solo le regole internazionali di assistenza e salvataggio in mare, ma anche il senso morale che deve caratterizzare la società civile, il dovere del pronto soccorso sanitario e infine, ma non ultime, la pietas e la solidarietà che deve caratterizzare ogni essere umano.

domenica 20 gennaio 2019

40 anni dopo con Walter Veltroni

Un invito da parte del Circolo PD Guido Rossa di Buja in occasione dell'anniversario dell'uccisione da parte delle Brigate Rosse dell'operaio dell'Italsider di Genova avvenuta il 24 gennaio 1979.



Consiglio comunale DM Elektron

Come già anticipato, nei giorni scorsi i quattro consiglieri di minoranza presenti in occasione del Consiglio comunale del 27 dicembre 2018 convocato per la vertenza DM Elektron hanno provveduto a versare nelle casse comunali l'importo corrispondente al proprio gettone di presenza.  E' la risposta migliore alle affermazioni della maggioranza che ha usato il pretesto dei costi per criticare la minoranza che ha voluto che il Consiglio dedicasse una seduta ad un tema così importante.

lunedì 14 gennaio 2019

Vicende resiane e dintorni...

A proposito delle vicende di questi giorni che hanno interessato la comunità di Resia e sulle quali non vogliamo intervenire, ha voluto dire la sua sui social anche il Sindaco di Buja...
prontamente il Messaggero Veneto del 10.01.2019 ha riportato le sue affermazioni che, tra l’altro, recitano:

Nelle cerimonie ufficiali, nelle funzioni religiose e nell'accesso ai luoghi sacri si esige un comportamento e un abito adeguato. Nel rispetto di tutti!

Che dire? Bisogna riconoscere che lui, indubbiamente,  di questo se ne intende!

Ma, abbiamo capito bene?

nell'accesso ai luoghi sacri si esige un comportamento adeguato

Vien da chiedersi a chi in realtà sia rivolto il richiamo!
E, visto che stiamo parlando di luoghi sacri: 
da che pulpito.....!

 Della serie...il bel tacere non fu mai scritto.

mercoledì 9 gennaio 2019

Resoconto dei Consigli n.16 e 17

Raccontare cosa accade in Consiglio Comunale, diventa sempre più difficile, perché ci troviamo di fronte a comportamenti da parte della attuale maggioranza che a volte veramente troviamo incomprensibili e che alla fine non possono che essere considerati come una mancanza di rispetto.
Possiamo cominciare raccontando l’episodio accaduto un sabato mattina di qualche settimana fa, quando il Sindaco convoca una riunione dei capigruppo per le ore 8.00.  Noi gruppi di minoranza ci presentiamo puntuali, anzi con qualche minuto di anticipo, presso gli uffici del Comune, uffici tra l’altro chiusi visto le difficoltà del personale di questi ultimi mesi.  Mentre noi aspettiamo fuori al freddo, il Sindaco che ci ha visto, continua a  starsene comodamente seduto  al bar di fronte e quando finisce i suoi convenevoli, verso le 8.30 circa, se ne arriva tranquillamente senza nemmeno l’ombra di una scusa. 
A seguire, due Consigli Comunali tra loro collegati.
Nel primo, la seduta del 19 dicembre, abbiamo discusso e votato a favore il rinnovo di convenzioni con il Comune di Treppo Grande e dei regolamenti riguardanti la Casa di riposo e il servizio di videosorveglianza.
Ma i regolamenti non meritano solo l’approvazione, sarebbe cosa buona e giusta anche rispettarli….. così, quando alla fine dei lavori, verso le 22, è stata chiesta una modifica dell’ordine del giorno, per inserire la discussione di un documento, peraltro non condiviso, riguardante la DM Elektron e le vicende di crisi occupazionale di questo ultimo mese, abbiamo fatto presente che il regolamento del consiglio comunale non lo consentiva e che, soprattutto, sarebbe stato opportuno dedicare un intero Consiglio Comunale, come segnale di rispetto e attenzione verso la situazione difficile che quella azienda sta vivendo insieme ai suoi lavoratori.
Ci è sembrato doveroso in quanto rappresentanti dell’istituzione comunale, dimostrare pubblicamente all’interno di quello che è l’organo istituzionale più importante, la solidarietà, la preoccupazione, la vicinanza, l’attenzione, con una promessa di impegno a portare avanti la questione di cui stampa e tv hanno dato notizia.  
Ci è  sembrato doveroso farlo con una seduta straordinaria, alla presenza dei lavoratori coinvolti e non a notte fonda in una desolata e vuota sala consiliare, per questo abbiamo chiesto al Sindaco di convocare una seduta straordinaria e di arrivare con un documento condiviso da tutto il consiglio, per dimostrare come sia questa una situazione difficile vissuta in prima persona dai lavoratori e dalle lavoratrici, dall’azienda, dai sindacati, dalle istituzioni e dall’intera comunità bujese. E’ per questo che abbiamo pensato fosse giusto far arrivare anche la voce di un consiglio unito, ma purtroppo, e arriviamo alla seduta successiva,  quella del 27 dicembre, così non è stato.
Ancora una volta alcuni esponenti della maggioranza hanno visto manovre sotterranee e strani secondi fini…accusandoci addirittura di essere causa di ulteriori costi per le casse del comune.
Peccato! Ancora una volta la maggioranza ha perso l’occasione per guardare un po’ oltre i propri miseri confini, su questioni così importanti e delicate non ci si divide, né si reclamano meriti di parte, ma si lavora tutti insieme nell’interesse dei lavoratori e del territorio.
Per dovere di cronaca:
1)   quel consiglio è finito con il nostro voto favorevole alla mozione presentata in solitaria dalla maggioranza, che non ha minimamente preso in considerazione alcuni nostri suggerimenti presentati abbondantemente prima della data del consiglio e che avevamo pubblicato su questo blog;
2)   il nostro gettone di presenza di 54 euro (costo per il Comune) è stato prontamente versato nelle casse comunali, prima ancora di riceverlo. Ai consiglieri di maggioranza, soprattutto a quelli che hanno sollevato il tema, ci permettiamo di dire che possono versare anche loro tranquillamente il loro gettone di presenza, non è impresa così difficile così come hanno tentato di far credere;
3)   volevamo trasmettere il nostro essere presenti in modi e forme diverse, come segnale di grande attenzione, rispetto, vicinanza e solidarietà nei confronti di una situazione molto delicata e, per gli aspetti umani, drammatica, senza la presunzione di assolvere o condannare qualcuno, ma con la convinzione che mai come in questo momento sia necessario il lavoro e la collaborazione di tutti, perché NESSUNO, NESSUNO, SI SALVA DA SOLO!