Durante l’ultimo consiglio comunale del 12 marzo, proprio in occasione della discussione
di un’interpellanza sul Cipaf , abbiamo ribadito la necessità di evitare a fine mandato le solite “insopportabili” schermaglie
politiche tra i comuni consorziati per la scelta della presidenza; è
inammissibile dover assistere ad ogni fine mandato a questi spettacoli
indecorosi…
La richiesta si è rivelata del tutto inutile visto come
sono andate le cose , visto che la rielezione del consiglio di amministrazione
del Cipaf si è dimostrato davvero un
esempio di incapacità politica, un'occasione mancata di buona politica.
Prima disaccordo tra i tre
principali comuni che vi fanno parte:
Buja, Osoppo e Gemona, poi tronfi della logica di spartizione: nomine di consiglieri a
cui sembra essere stato assegnato un “posticino", indennità di carica che
stentano ad essere ridotte, imprenditori
che abbandonano l’assemblea, malumore che esplode nelle pesanti critiche mosse dall’API: non si
può certo dire che sia un risultato di cui essere soddisfatti.
La rielezione del CDA del Consorzio sembra finalizzata alla
pura logica di spartizione delle cariche fra politici, piuttosto che al rilancio del Consorzio, partendo magari da una
organizzazione più snella, in attesa del
riassetto degli Enti di gestione delle zone industriali su cui sta lavorando il
governo regionale.
Tutto questo in presenza di una sempre più urgente esigenza di ripensare un nuovo piano di politica
industriale che coinvolga i Consorzi industriali come il Cipaf, che dia risposte concrete agli insediati e
che tenga conto delle necessità del territorio e dei suoi cittadini, in un
dialogo costruttivo e partecipato tra le varie componenti.
Una elezione del consiglio di amministrazione del Cipaf che
si concentra troppo sui nomi e troppo poco sulle cose da fare, che inizia con
una frattura tra gli amministratori e gli industriali insediati, beh possiamo
dire ancora una volta che è un’occasione mancata di buona politica.