Ecco la risposta del Sindaco che abbiamo prontamente ringraziato e a cui abbiamo chiesto di continuare ad informare tutto il consiglio di come si presenti la situazione del nostro Comune e di creare un contatto più frequente tra i capigruppo, per fronteggiare al meglio questa grave situazione di emergenza, perchè adesso più che mai...nessuno si salva da solo.
Buongiorno cari Consiglieri,
In Friuli l’epidemia è iniziata il 1° marzo, quindi oggi siamo al ventottesimo giorno! A Wuhan in Cina, dove questa pandemia ha avuto origine, l’epidemia è stata messa sotto controllo dopo 89 giorni, circa tre mesi.
Per ora il Friuli è una delle zone meno contagiate del nord Italia, probabilmente le azioni di contenimento sono iniziate prima che l’epidemia potesse prendere piede, infatti alla data del primo marzo le scuole erano già chiuse.
Del decorso di questa epidemia sappiamo ancora troppo poco, non è ben chiaro se con il caldo si fermerà oppure se ci sarà un’attenuazione con il rischio che in ottobre l’epidemia torni con tutta la sua virulenza (cento anni addietro, la “Spagnola” ebbe una seconda ondata di una violenza terribile). Sicuramente le strutture sanitarie pubbliche, le scuole e in genere la P.A. dovranno attrezzarsi per quest’ultimo scenario!
Fino a quando non avremo un vaccino saremo soggetti al rischio dell’epidemia, anche se i test di controllo rapido dei positivi si stanno sviluppando e con questi strumenti miglioreremo i metodi di contenimento dell’epidemia.
Per quanto riguarda il Comune di Buja, la Protezione Civile è stata attivata e ogni giorno, dalla sede regionale di Palmanova, vengono impartite istruzioni ed indicazioni operative.
Quale Sindaco in questo momento rivesto la funzione di Responsabile Comunale della Protezione civile, di Autorità sanitaria locale e di Autorità di pubblica sicurezza. A seguito delle dimissioni di un assessore ho assunto la delega all’assistenza sociale.
In data odierna l’Amministrazione Comunale, con l’aiuto dei volontari di Protezione Civile, Alpini, e CRI completa la consegna delle mascherine igieniche a tutta la popolazione di Buja, si tratta un intervento importante sotto diversi aspetti:
1. Le mascherine hanno un effetto contenitivo delle emissioni salivari che sono il principale veicolo del contagio (droplet). Portarle nei luoghi aperti al pubblico significa tutelare gli altri e alla fine difendere anche noi stessi. In un supermercato noi ci restiamo venti minuti, ma chi ci lavora è esposto tutto il giorno! E’ certo che gli asintomatici sono fonte di contagio e ad oggi non possiamo sapere chi è sano o chi è asintomatico e quindi portatore del contagio. Indossare una mascherina contenitiva significa ridurre le occasioni di “droplet” e di contagio. E soprattutto, in questo periodo, significa rispetto per gli altri;
2. Permette di identificare situazioni critiche, come anziani che vivono da soli o che segnalano necessità di aiuto. Capillarmente viene distribuito un avviso con i numeri telefonici da chiamare in caso di qualsiasi necessità;
3. A molti cittadini, soprattutto anziani, viene dato un segnale che non sono lasciati soli, che c’è una struttura operativa in grado di intervenire, anche questa è una cosa molto importante sul piano psicologico.
A parte la consegna delle mascherine, altri interventi su cui è impegnata l’ Amministrazione Comunale è l’assistenza alle persone bisognose che hanno difficoltà a muoversi. Di queste abbiamo diverse categorie: soggetti in quarantena che sono obbligati a non muoversi da casa, pena la commissione di un grave reato; anziani che necessitano di avere a domicilio farmaci o anche la spesa.
Altre questioni molto delicate sono la gestione della casa di riposo comunale dove abbiamo preso i rigidi provvedimenti indicati dalle disposizioni sanitarie. In tale struttura effettuo un controllo giornaliero e per fortuna, per ora, non abbiamo casi di contagio. A breve doteremo la casa di riposo di strumenti informatici che consentiranno agli anziani (assisti, quando serve, dagli operatori) per comunicare e vedere i parenti all’esterno della struttura. Le norme sanitarie hanno posto limiti molto rigidi alle visite dei parenti.
Altro tema importante, specie nel prossimo futuro, è l’assistenza sociale delle persone che non avranno soldi neppure per acquistare generi alimentari. Come sappiamo, ci sono persone che in qualche modo si arrangiavano con lavori precari (una casistica soprattutto femminile) e che sono esclusi da assegni di assistenza INPS o cassa integrazione straordinaria. Per queste situazioni stiamo pensando di predisporre dei buoni alimentari per acquistare beni di prima necessità. Per ora stiamo cercando di creare dei canali per identificare e far emergere queste situazioni di bisogno. Mi raccordo giornalmente con la dott.ssa Peresson responsabile del Servizio Sociale dell’Ambito.
I lavori pubblici appaltati sono tutti bloccati, in quanto le imprese edili sono ferme per le disposizioni di legge. Alle urgenze provvediamo con gli operai del Comune e con la Protezione civile.
I dipendenti comunali, a turno, garantiscono la funzionalità degli uffici e stano usufruendo delle ferie pregresse. Abbiamo approvato anche il regolamento di Smart Working e abbiamo attivato la dotazione informatica per consentire ai dipendenti (di cui non necessità la presenza fisica in Comune) di poter lavorare da casa.
L’impatto economico sulle “casse” del Comune che potrebbe derivare da maggiori interventi di assistenza sociale non è stato ancora quantificato. D’altronde oggi è solo il ventottesimo giorno dall’inizio dell’epidemia e i risvolti economici e sociali devono ancora emergere, ma saranno, purtroppo, pesantissimi.
In tale contesto probabilmente con il bilancio consuntivo si dovranno rivedere gli stanziamenti finanziari per l’assistenza sociale. Forse dovremo intervenire per agevolare la scuola con maggiori dotazioni informatiche, soprattutto per quanto riguarda l’aumento della portata delle linee telematiche. Ancora è troppo presto per capire cosa succederà nel prossimo anno scolastico.
Purtroppo, abbiamo dovuto per ora, abbandonare l’idea di un progetto di consegna a domicilio dei libri della biblioteca, per cui si erano già offerti come volontari diversi cittadini, in quanto non saremmo riusciti in questa fase a garantire tale servizio nel rispetto delle necessarie condizioni di sicurezza sanitaria e assicurativa (l’Azienda Sanitaria ci ha indicato che sul materiale librario il virus potrebbe vivere anche nove giorni!).
Sicuramente per tutto aprile dovremo mantenere i provvedimenti di contenimento che limitano fortemente gli spostamenti dal proprio domicilio. Fortunatamente, come dicevo, per ora, il Friuli ha un basso tasso di contagio rispetto al Veneto o alla Lombardia.
A Buja, in data odierna abbiamo solo una persona contagiata che viene curata a domicilio dai medici dell’Azienda Sanitaria e sette persone in quarantena ( alcuni per rientro dall’estero, altri per aver avuto contatti con persone positive)
Speriamo di superare l’emergenza con la fine aprile. Ma di questo non ci sono certezze!
Sarà mio compito tenervi periodicamente aggiornati della situazione. Colgo l’occasione per salutarvi e augurarvi buona domenica.
Buja, 28 marzo 2020.
Il Sindaco.