giovedì 26 novembre 2020

Consiglio comunale n.33

 Convocato il Consiglio comunale per venerdì 27 novembre alle ore 18.00, a porte chiuse ed eccezionalmente presso la Biblioteca Comunale



venerdì 20 novembre 2020

Uniti nella lotta contro il Covid?

 Più di dieci giorni fa abbiamo firmato assieme a più di cento amministratori della Regione una lettera al Presidente Fedriga critica verso le sue posizioni che in questi giorni sembrano finalmente e radicalmente cambiate, la lettera è riportata qui nel post precedente.

Dopo 2000 contagi in due giorni, in conferenza stampa, il nostro governatore si scaglia contro gli "irresponsabili" e il "menefreghismo"! Se consideriamo quello che avveniva a fine ottobre (vedi foto) si tratta indubbiamente di un'autocritica significativa.

Ora si recuperi il tempo perso, magari si correggano gli errori commessi e si faccia lavorare al meglio tutti quegli operatori che si stanno impegnando senza sosta per la salute di tutti. 

Nella foto: 28 ottobre 2020, Fedriga contro il DPCM per rallentare la diffusione del virus. 

Trieste, piazza Unità.


L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi

Per Fedriga

Al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia 

Massimiliano Fedriga 


Mentre il contagio torna a condizionare le vite di persone e istituzioni, chiediamo al presidente Fedriga di adottare un comportamento più equilibrato e meno condizionato dall’appartenenza partitica. Gli chiediamo di cessare i continui attacchi contro “nemici” di comodo, contro il Governo o contro i sindaci che pongono questioni reali sulla difesa dei territori. Il momento difficile che stiamo attraversando impone un atteggiamentorigorosamente istituzionale da chi amministra la Regione, non l’utilizzo della carica al fine di una battaglia politica nazionale: gli interessi dei nostri territori vengono prima di quelli di qualsiasi partito nazionale.

Oggi la responsabilità del presidente della Regione è di risolvere i problemi delle imprese, degli amministratori e dei cittadini. Sempre più emerge il fatto che il Friuli Venezia Giulia finora ha vissuto di rendita su molte progettualità ereditate dalla precedente legislatura: ora è il momento di fare un passo avanti all’altezza dei nuovi bisogni e delle nuove sfide. Lo chiediamo a prescindere da qualunque coloritura politica.

Chiediamo che i Comuni non siano lasciati soli, che per la Regione non vi siano figli e figliastri tra i territori. Perché la riforma sanitaria della Giunta Fedriga ha annientato i principi di equilibrio territoriale e ora scarica sui sindaci la responsabilità di ciò che non funziona, mentre la riforma degli Enti locali ha annientato la voce dei territori creando nuovi enti burocratici regionali.

Ci sarà tempo e modo per rimediare. Oggi altre sono le immediate urgenze, per questo ci aspettiamo che il presidente Fedriga si occupi del Friuli Venezia Giulia invece di occupare le tv e la stampa.

8 novembre 2020 

sabato 14 novembre 2020

Siamo in zona arancione

 Pubblichiamo, perchè condividiamo ancora una volta, un intervento del sindaco di Treppo Grande Manuela Celotti sull'evoluzione della situazione sanitaria


Con gli ospedali mezzi chiusi, i Pronto soccorso dimezzati, la sanità in affanno, i rintracci saltati e questi numeri di contagio, solo il nostro governatore fa fatica a capire perché siamo passati in zona arancione. 

Detto questo, pieno sostegno alle attività che dovranno chiudere. Qua non si tratta di mettere in discussione la chiusura (ricordatevi i nostri politici in piazza, solo qualche settimana fa, mentre era già evidente che il sistema era al limite) ma di lavorare, tutti, per sostenere chi dovrà portare il peso economico delle nuove misure di contenimento.

Oggi leggo sul giornale che è stata trovata una soluzione per integrare i servizi di rintraccio utilizzando militari e medici neolaureati. Bene... Se non fosse che siamo a metà novembre, che il sistema è saltato da settimane e che una soluzione del genere forse andava preparata in estate.

Capite perché siamo diventati zona arancione? 

E, se vi venisse il dubbio, no, non è colpa della Serracchiani. Tre anni fa il Covid non c'era, e nemmeno i milioni arrivati dal Governo per far fronte all'emergenza.

LETTERA APERTA AL SINDACO DELLA MIA CITTÀ

E' una lettera rivolta al Sindaco di Pordenone ma potrebbe essere rivolta a tanti altri sindaci, ci è piaciuta tanto e la condividiamo nella forma e nei contenuti:


Caro Sindaco 
Mi chiamo Enrico, sono un insegnante e uno scrittore e sono nato nella città che Lei amministra. Le scrivo perché mi sono accorto di una cosa, stamattina: i contagi nella sola provincia in cui io e Lei viviamo sono aumentati di ben 256 casi in sole 24 ore. Sono tanti, vero? Lei dirà: lo so, caro amico, non me ne parli! Brutta, brutta situazione! 
Sono d'accordo.
Se le scrivo però è anche perché mi sono ricordato che pochi giorni fa – proprio pochi – esattamente il 28 ottobre, Lei ha organizzato una manifestazione in piazza in cui sono arrivate più di duemila persone.
Io ho visto le foto di quella manifestazione il mattino dopo: e la mia prima impressione, il primo pensiero a caldo ricordo che era stato: questi sono pazzi. Una pandemia in corso e duemila persone nella stessa piazza?
Che poi Lei conosce meglio di me quella piazza: non è esattamente Piazza Duomo. Anche a fare i bravi, è molto difficile non servire al virus un bel po' di contagi su un piatto d'argento.
Ora guardo il grafico (glielo metto qui sotto, così può darci un'occhiata anche Lei) ed è davvero impressionante notare una cosa: il 28 ottobre i contagi erano circa 1500, dopo quel giorno hanno visto una forte impennata e adesso sono più che raddoppiati.
Certo: è sicuramente la natura di questo virus malefico. Certo, anche in altre parti d'Italia va più o meno così.
Ma penso non Le serva il mio contributo per capire che, riunire 2000 persone in una piccola piazza durante una pandemia, forse è stato un errore.
Per cui mi chiedevo – ed è proprio per questo che Le scrivo – se per caso non Le andasse di chiedere scusa.
Sì, lo so che da queste parti è una parola più difficile da pronunciare di acido desossiribonucleico. 
Ma Le farebbe onore andare controcorrente prendere un cellulare, aprire l'applicazione video, schiacciare REC e dire in favore di fotocamera: “Scusate ragazzi, ho fatto una cazzata”.
Che non riparerebbe niente eh. I contagiati non guarirebbero e i morti – se mai ce ne dovessero essere in conseguenza di quella manifestazione – non resusciterebbero.
Però credo che Lei ci farebbe finalmente una bella figura da persona seria, illuminata, coscienziosa e consapevole.
Con affetto
Enrico Galiano

 

lunedì 9 novembre 2020

Emergenza seconda ondata

Preoccupati, abbiamo appena inviato al Sindaco e a tutto il Consiglio comunale la seguente lettera:

Buongiorno a tutti, 

i numeri di queste ultime settimane parlano chiaro...

siamo di nuovo in una situazione di emergenza, pertanto è  necessario prestare la massima attenzione su ciò che sta accadendo.  

Per questo motivo,  così come più volte abbiamo fatto in Consiglio Comunale, e come abbiamo fatto durante i mesi della prima ondata del Covid 19, chiediamo al Sindaco, ora più che mai, che informi il Consiglio Comunale:

    • su quale sia attualmente la situazione a Buja,
    • su quali iniziative siano state intraprese o siano sul punto di essere intraprese per fronteggiare tale emergenza
    • su quale sia la situazione dell'ospedale di San Daniele.

    In attesa di ricevere le informazioni richieste, porgiamo cordiali saluti.

    Sonia Aita, Rudi Fasiolo, Maurizio Giacomini.

    Emergenza sanitaria

    Riportiamo l'intervento preoccupato di Manuela Celotti, Sindaco di Treppo Grande, sulla situazione di emergenza attuale, che condividiamo interamente.