IL Consiglio Comunale di Buja nella seduta di sabato 5 marzo ha approvato all'unanimità il seguente ordine del giorno:
IL CONSIGLIO COMUNALE
In virtù della preoccupante escalation del conflitto in atto in territorio ucraino dopo l’invasione militare russa ed evidenziato che la situazione è estremamente complessa e risulta ancora difficile decifrare il disegno geopolitico in atto e gli scenari che potrebbero configurarsi, anche al di fuori dei confini ucraini;
Ricordato che l’articolo 11 della Costituzione italiana “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”;
Ricordato altresì che il conflitto in atto si pone in contrasto con i principi del Diritto Internazionale e in particolare dell’Unione Europea, che si prefigge di promuovere e contribuire alla pace e alla sicurezza oltre che “alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli” e “alla rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto internazionale, in particolare al rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite”;
Ritenendo che l’attacco militare in corso possa ulteriormente degenerare, con gravi conseguenze sociali ed economiche sull’intera Comunità internazionale, mettendo a rischio la sicurezza dell’Europa e la stabilità globale;
Ritenendo inoltre che l’unica via d’uscita sia porre fine alle ostilità e riprendere la via diplomatica; IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta a manifestare a nome dell’intero Consiglio Comunale una ferma condanna per l’aggressione militare in atto in Ucraina e solidarietà e vicinanza alla popolazione colpita.
A sostenere ogni atto assunto dal Governo italiano in accordo con gli altri Paesi UE e le organizzazioni internazionali.
A invitare il Governo italiano ad attivare ogni sforzo e ogni canale diplomatico per porre fine all’invasione in corso e ristabilire la pace.
A promuovere e sostenere le iniziative volte ad alleviare le sofferenze delle popolazioni civili.
A coordinare con gli altri Comuni, gli Enti sovraordinati e le associazioni operanti sul territorio le attività di accoglienza dei profughi che sfuggono dalle guerre.
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