Questa volta raccontare il consiglio è piuttosto difficile, perchè ... non è stato un bel consiglio.
La contrapposizione dialettica, articolata, a tratti accesa tra maggioranza e minoranza ormai è un dato acquisito: ci si confronta sui contenuti, sulle proposte, sulle idee, sui valori e poi si decide votando.
La logica dei numeri farebbe pensare alla inutilità di tale dibattito:
maggioranza voti....
minoranza voti ....
I conti sono presto fatti, ma così non è, perchè è proprio nel cercare delle soluzioni condivise, nel creare dibattito e approfondimenti, nell'arricchire le discussioni con contributi e proposte, che si costruisce un percorso democratico dove la parola confronto e reciproco rispetto devono essere al primo posto.
Durante l'ultimo consiglio così non è stato.
Il Sindaco, con un cattivo umore forse da gestire, ha più volte indirizzato il dibattito verso una inutile e alquanto fastidiosa polemica, evitando di rispondere alle questioni emerse o portando la discussione completamente fuori tema.
Così abbiamo cominciato il consiglio senza trovare inserito all'ordine del giorno la nomina del Gruppo di lavoro per la partecipazione istituzionale dei bambini e dei ragazzi alla vita politica e amministrativa, per la quale noi ci eravamo premurati di contattare e segnalare un nominativo di persona esperta e interessata. Il Sindaco ci comunica improvvisamente che lo ritiene un doppione e quindi inutile, peccato che si sia dimenticato di comunicarlo per tempo.
Ovviamente non siamo d'accordo per due motivi :
1. per una questione di metodo: una decisione del Consiglio può essere annullata solo da un atto dello stesso Consiglio;
2. perchè continuiamo a pensare che questo Gruppo di lavoro, la cui esistenza era stata voluta all’unanimità, sia importante per individuare le forme del coinvolgimento dei ragazzi alla vita politica e istituzionale della nostra comunità.
E così, senza neanche discutere, siamo passati ai punti successivi dove è andata così:
- ci siamo astenuti sulla variante n.1 al P.A.C. di iniziativa privata “Borgo Foran”: nonostante si trattasse di una modifica puramente tecnica, in linea con le posizioni che avevamo assunto in precedenza in merito alle scelte di pianificazione territoriale di questa amministrazione;
- a favore di una variante urbanistica che riguarda un piccolo ampliamento di un’attività a ridosso della starada provinciale Osovana
- a favore sulla modifica del regolamento per l'utilizzo degli impianti sportivi da parte di associazioni, che così avranno la possibilità di usufruire di una tariffa agevolata forfettaria e non oraria, per l'utilizzo degli impianti sportivi. Questo a conferma del fatto che le nostre votazioni non sono per partito preso, sempre un no, come si vorrebbe molte volte far credere, ma sono il risultato di una valutazione sulle proposte.
Nell'ultima parte del dibattito, riguardante proposte e richieste delle opposizioni, il sindaco si è lasciato andare a commenti e valutazioni che spesso nulla avevano a che fare con gli argomenti della serata, così su Visotto, Poste e Immigrazione, è andato a ruota libera, apprezzabili invece le risposte puntuali e precise, nel rispetto delle diverse posizioni, dell'assessore Giovanni Calligaro.
Non è nostra intenzione alimentare polemiche, per chi è interessato ad un ulteriore approfondimento ci sono i verbali del consiglio comunale e i prossimi consigli a cui partecipare, per quanto ci riguarda la nostra posizione rimane sempre di ascolto, di valutazione e di proposta. Così sulla mozione Visotto, ci siamo impegnati a rivederla e riformularla assieme al gruppo Buja Bene Comune per poi condividerla con il resto della maggioranza, cosa che non si è verificata perchè nessuno della maggioranza ha preso in considerazione l'idea di un confronto prima del consiglio.
Sulle Poste, verificate tutte le possibilità a livello aziendale e istituzionale di trovare delle soluzioni condivise con la realtà del territorio, noi riteniamo indispensabile che la chiusura di due uffici permetta una maggiore offerta di servizi da parte degli uffici rimanenti.
Sulla richiesta di informazioni, su come l'amministrazione comunale abbia dato seguito ad un progetto regionale di istruzione e formazione per cittadini stranieri residenti e regolari, proprio perchè si tratta di un progetto regionale già avviato, e soprattutto perchè, riteniamo sia di estrema importanza fornire più strumenti possibili per una effettiva integrazione fatta di azioni concrete, il sindaco è stato piuttosto vago nelle sue risposte,( affissioni all'albo del comune), mentre più concrete e puntuali le proposte avanzate dal consigliere Spizzo... speriamo che queste ultime trovino concreta realizzazione e sostegno da parte di tutta la maggioranza.
Il punto su cui più si è acceso il dibattito è stato sulla nomina della commissione Centro Anziani, il regolamento recita: “la commissione è composta (tra gli altri) da n.4 membri indicati dal Consiglio Comunale, di cui due espressi dalla minoranza e due dalla maggioranza”, a noi pareva chiaro, anche alla luce del fatto che fino ad ora sempre si era fatto così, che i membri indicati dal Consiglio non devono essere necessariamente consiglieri e per questo eravamo pronti a fare la nostra proposta di persone capaci e di esperienza.
E invece la maggioranza voleva una composizione tutta di consiglieri!
Domande...
Perchè mai la maggioranza si impunta per avere solo consiglieri comunali?
Perchè mai, come abbiamo proposto noi per uscire dall’impasse che si era creato, non ha fatto le sue nomine lasciando a noi la possibilità di fare le nostre scelte?
Perchè mai questa maggioranza che è per buona parte la stessa del decennio precedente, tutto ad un tratto trova così sconveniente fare quello che ha fatto in passato?
Ci rendiamo conto che non è una questione così importante da cambiare le sorti di un paese, ma è un esempio significativo di come si possa decidere di condurre una discussione se all'insegna del confronto o dell’inevitabile contrasto.
Il confronto è una strada, se pur difficile e faticosa, che arricchisce il cammino e in qualche modo lo fa procedere, il contrasto porta ad un vicolo cieco, ad una strada senza via d'uscita.
Il Sindaco ad ogni consiglio non perde occasione per ribadire un concetto molto forte, che a decidere è lui, visto che a lungo prende e tiene la parola.. ebbene a Lei Signor Sindaco la scelta:
se alla fine del consiglio essere soddisfatto, per quanto è stato realizzato insieme, per il bene della comunità o se essere soddisfatto per quante volte è riuscito ad interrompere, togliere la parola, evitare di rispondere a chi le dà fastidio.
A Lei la scelta...
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