domenica 24 febbraio 2013

VARIANTE n.35. Come la pensiamo


La variante è stata adottata il 7.11.2011
Le novità più importanti previste dalla variante, sostanzialmente, sono tre:
1.  un vincolo preordinato all’esproprio sui terreni della “Villa Barnaba” in centro a S. Stefano per evitare che l’area “possa in futuro divenire oggetto di speculazioni edilizie”
2.  una ridefinizione dei nuclei storici che elimina dal vincolo di tutela alcune aree “ritenute non presentare più alcun interesse storico-artistico-documentale” e che condiziona gli interventi sulle restanti “zone di ricostruzione, di tutela e di pregio che si trovano nelle zone centrali delle frazioni”, a nuovi piani attuativi 
3.  un ampliamento della zona artigianale di Polvaries

La Giunta Regionale nel marzo 2012 ha sollevato delle riserve vincolanti (in tutto 5); due delle riserve hanno interessato sia la parte concernente la ridefinizione dei nuclei storici sia quella relativa all’allargamento della zona artigianale Polvaries.

Per esempio sulla riclassificazione dei centri storici, nella riserva n°1 la Regione scrive:
·     si ritiene che la variante non abbia esaurientemente illustrato il percorso logico e le motivazioni che stanno alla base della variante e che manca una analisi storica e tipologica approfondita sull’impianto urbanistico
·     l’obbligo di attuazione dei comparti attraverso opportuni piani attuativi di iniziativa pubblica potrebbe concretizzarsi in un ulteriore onere per l’a.c. che dovrebbe farsi carico della stesura e dell’iter burocratico per la predisposizione dei piani stessi
·     ….
In relazione all’altra importante variante sull’ampliamento della zona artigianale Polvaries, con la riserva n°4 la Regione scrive:
·     manca un’analisi esaustiva che giustifichi il fabbisogno di ulteriori aree a fronte di una notevole richiesta di insediamento di nuove attività produttive
·     per favorire il trasferimento degli insediamenti produttivi e artigianali contigui ai centri abitati, è opportuno giustificare con un’analisi specifica relativa alla quantificazione degli insediamenti che hanno il manifestato la propria volontà ad operare il trasferimento
·     ….
Al consiglio comunale era richiesta l’ approvazione o l’opposizione alle pronunce (ossia alle controdeduzioni) dell’Amministrazione Comunale su tali rilevanti riserve sollevate dalla Regione.
Le pronunce sono state compilate, per conto dell’Amministrazione Comunale, dall’arch. Mauro.

La nostra prima richiesta è stata il ritiro del punto all’OdG, dato che in soli due giorni (in sostanza il tempo concessoci dalla Giunta Comunale per la visione delle carte) era impossibile esaminare, in modo non superficiale, una mole significativa di documentazione tecnica e intricata come questa,… il sindaco prima mette il “punto” tra le possibilità di ritiro e poi alla fine, dopo la presentazione da parte dell'architetto e un suo (del Sindaco) ripetuto e ripetitivo intervento, si passa ai voti: minoranza compatta sul no... condividiamo le osservazioni della Regione, già in sede di presentazione della variante, un anno e tre mesi fa, avevamo espresso perplessità sui punti più critici, le stesse perplessità che, constatiamo, sono state sollevate dalla Regione, di fronte al tenore perentorio di queste riserve la nostra reazione è stata quella di “vedere meglio le carte”, comunque restiamo convinti (e l’abbiamo espresso doverosamente in Consiglio Comunale) che sia necessario utilizzare spazi e strutture già esistenti ossia riutilizzare i capannoni vuoti prima di permettere che se ne costruiscano di nuovi, e siamo convinti che  nella zona di Polvaries ci sono già sufficienti lotti liberi per accogliere altri insediamenti senza doverne “inventare” di nuovi,  siamo convinti che ce ne siano di liberi anche nella zona industriale Cipaf, di cui siamo “soci”, rimaniamo convinti che, soprattutto in tempi di crisi, non servano nuovi Piani Urbanisti, ma pianificazioni territoriali sostenibili delle zone esistenti attraverso analisi che razionalizzino l’utilizzazione della risorsa territorio e che non si limitino a considerare i confini del proprio comune.

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