Definito il futuro delle scuole a Buja
I bambini insieme
Dopo l’intenso e impegnativo lavoro della Commissione scuola il Consiglio Comunale ha fatto una scelta molto importante, ha definito l’indirizzo per il futuro delle scuole a Buja.
Dopo aver sostenuto e ottenuto la formazione di una Commissione che si occupasse del tema scuole, avevamo auspicato una scelta condivisa; in effetti non ci siamo andati lontano ed è comunque per noi positivo e importante che almeno il percorso lo sia stato.
Pensare di mantenere la situazione attuale con quattro plessi scolastici e, in particolare, tre primarie, era, oltre che discutibile dal punto di vista dell’organizzazione generale dei servizi e dal punto di vista didattico, insostenibile economicamente, per i costi di manutenzione e di eventuale ristrutturazione o nuova edificazione di più edifici.
Il Consiglio, recependo le indicazioni della Commissione, ha approvato a larga maggioranza la soluzione che prevede la creazione di due poli, uno per la scuola primaria in Collosomano e uno per la Secondaria e l’infanzia in Via Vidiset.
La nostra posizione che era orientata verso il polo unico, ha trovato un punto di compromesso con la gran parte dei gruppi consiliari sulla soluzione che ci è parsa in questo momento la più realisticamente percorribile.
Non pretendiamo che questa sia LA SOLUZIONE, la questione è complessa da ogni parte la si affronti, ci sono un’infinità di ma e di dubbi che assalgono e non siamo d’accordo quando il sindaco afferma che finalmente si è trovata la volontà di lavorare sulle scuole… prima non se ne è parlato perché le amministrazioni dei dieci anni precedenti di cui lui faceva parte, hanno scelto di non decidere (ogni tanto qualche valutazione politica è bene farla per non incorrere in vuoti di memoria). E’ una soluzione che tiene maggiormente conto dell’esistente e delle risorse che ragionevolmente possiamo pensare di avere a disposizione in questi anni così difficili. A cominciare dal milione di euro già assegnato dalla Regione che possiamo impiegare per avviare un percorso che dovrà prevedere dei passaggi in successione e in cui anche l’edificazione dovrà essere pensata per moduli. Sosteniamo in questo senso l’opportunità di un coinvolgimento della Commissione che prosegua il suo lavoro anche in questa prospettiva, magari avviando un concorso di idee per la progettazione complessiva.
Chiudere le scuole non può essere qualcosa di indolore, ognuno di noi è legato da qualche profondo ricordo affettivo alle scuole che ha frequentato da studente, da genitore, da nonno, da insegnante… ma ci siamo fermati a riflettere che questa non è più la nostra scuola, quella delle nostalgie, i bambini di oggi si mescolano continuamente, costantemente, nelle varie attività di parrocchia, di sport, di associazionismo, i bambini di oggi arrivano di corsa con il pulmino o con le auto ancor più in corsa dei genitori e con questi se ne ritornano a casa, i bambini di oggi vengono da fuori, si spostano per mille ragioni, e per mille ragioni non frequentano ad esempio la scuola che dista solo 5 minuti da casa.
Chiudere una scuola significa impoverire un territorio? Forse sì, sicuramente sì, se alla chiusura della scuola seguirà il nulla… seguirà trascuratezza e incuria ambientale, se l’amministrazione si dimenticherà che in quel territorio qualcosa ha tolto e qualcosa dovrà dare ( e qui le idee non ci mancano). E poi di che territorio stiamo parlando? Non merita forse di essere ripensata la visione “frazionistica” bujese? Non è nei fatti già superata dai cambiamenti materiali avvenuti negli ultimi trent’anni?
Allora per un attimo spostiamo lo sguardo su quello che deve essere il protagonista assoluto quando parliamo di scuola, e allora parliamo di bambini… Dove sta l’errore nel mettere insieme i bambini , dove sta l’errore nel creare situazioni di confronto, di incontro, tra i bambini, gli insegnanti, i genitori.. ( i numeri non sono tali da creare sovraffollamento scolastico, sono i numeri delle scuole presenti in territori analoghi a quello bujese).
Ecco allora che la scuola dovrà essere sì a risparmio energetico, sì funzionale, sì efficiente, sì costruita con tutte le nuove tecniche di edilizia avanzata, ma la scuola dovrà essere soprattutto… BELLA, A MISURA DI BAMBINO, PIENA DI LUCE E COLORE, DI SPAZI DOVE I BAMBINI POSSANO MUOVERSI, DIVERTIRSI, GIOCARE E IN MEZZO A TUTTO QUESTO PRIMA DI TUTTO IMPARARE. Fondamentale che scuola e territorio lavorino per trovare insieme occasioni di incontro, di valorizzazione di quello che è il ricchissimo patrimonio storico, artistico, culturale di Buja, ma sono le persone che costruiscono le relazioni, la presenza degli edifici non basta.
E’ una soluzione che richiederà un grande impegno da parte dell’Amministrazione che dovrà reperire le risorse per costruire la nuova Scuola Secondaria in Via Vidiset e ampliare la Scuola primaria di Collosomano che dovrà accogliere tutti i bambini bujesi che frequenteranno le primarie.
E’ una soluzione che richiederà un grande sforzo progettuale sul piano edilizio ma anche sul piano organizzativo che coinvolgerà l’Istituto Comprensivo, le famiglie e la comunità intera. Non va dimenticato poi che l’Istituto Comprensivo comprende anche la Scuola primaria e d’infanzia di Treppo e che le sinergie e le integrazioni (stante anche l’Unione tra i Comuni) saranno nei prossimi anni sempre maggiori.
Una particolare attenzione in questo contesto dovrà essere rivolta al tema della mobilità sul quale si dovranno anche fare scelte coraggiose. Continueremo a lavorare e insistere perché le esperienze di percorso casa-scuola autonomo o pubblico da parte degli allievi siano incentivate fino ad essere il modello prevalente.
E’ una soluzione alla quale possiamo guardare con soddisfazione, a cui abbiamo contribuito e per la quale ci esprimeremo e lavoreremo in tutte le sedi.
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