giovedì 29 giugno 2017

Note dal primo consiglio comunale

Cercherò di attenermi ai fatti documentati da atti e registrazioni
 (Rintracciabili al seguente link http://www.comune.buja.ud.it/index.php?id=13422&no_cache=1)
Poi ognuno potrà liberamente scegliere
di sapere
di non sapere
di fare finta di non sapere
poi ognuno potrà liberamente scegliere ..
tra l’indifferenza e l’indignazione
 primo consiglio comunale
·       Sala gremita, gente in piedi anche fuori, la curiosità tanta per i nuovi eletti, per i ritorni, per i sospesi lasciati dalla campagna elettorale.
·       Saluti di rito in ordine sparso, la consigliera Indira Fabbro porta  i saluti del Presidente Tondo,  e gli altri BIG,   i vari Fedriga, Riccardi, Zilli, visti durante la campagna elettorale… niente saluti?
Il nuovo Vice sindaco Silvia Maria Pezzetta,  saluta tutti, ringrazia tutti, fa un appello accorato usando il richiamo al valore della persona… già che c’era poteva ripetere, quello che ha detto andando casa per casa durante tutta la campagna elettorale, che lei avrebbe soffiato il posto al buon ex vice sindaco, il fedele Giovanni Calligaro e che lei salverà Buja dalle nuove invasioni.
·       Nuova giunta dove gli assessori passano da 4 a 5…chissà come mai nel precedente quinquennio ne sono bastati 4 e adesso improvvisamente facendo riferimento chissà a quale legge cambiata nel giro di un mese, ecco un quinto assessore! Che ci sia qualcuno da accontentare? Qualche poltrona da sistemare? Nel precedente mandato la consigliera Elena Lizzi si dimette da consigliera per ricoprire un ruolo all’interno del Cipaf, per poi adesso dimettersi dal Cipaf e ritornare in consiglio da assessore e non facciamo riferimento ai costi… l’assessore Guerra riceve il suo compenso direttamente dalla Provincia, ma i costi ci sono e un assessore in più … è un costo in più. ( per chi ne fosse interessato sul sito Comune di Buja amministrazione trasparente ci sono varie informazioni)
·       Nomina commissione elettorale, un atto dovuto, per eleggere i componenti, che andranno a scegliere gli scrutatori per le prossime elezioni. I nostri nomi sono Sonia Aita e Raffaele Venturini, la nostra richiesta è che di questi incontri, visto che sono pubblici, sia fatta adeguata informazione e che il criterio di selezione sia la precedenza a studenti e non lavoratori, piuttosto che ad amici parenti e conoscenti.
·      Ultimo punto,  consegna del programma qui si apre la discussione su quello che è un carico pesante, un sospeso che aleggia attorno alla figura del Sindaco. Un sindaco che ha vinto le elezioni e su questo non si discute, un Sindaco che però solo un terzo della popolazione bujese ha votato. Le domande che gli rivolgiamo e che sono le stesse che trovate ripetute in questo blog, proprio non piacciono al Sindaco, che invece di fare chiarezza una volta per tutte e liberarsi da un peso che forse lo opprime, con una evidente perdita del controllo e gesto di stizza, si alza, toglie la parola ad Andrea Tondolo l’altro candidato sindaco e si rintana nei piani alti… se fosse una canzone…potrebbe essere un mix tra  .. “qui comando io , questa è casa mia” e “non gioco più me ne vado!” E così la sala, divisa nelle reazioni, lentamente si svuota, con un senso di vuoto profondo e di sgomento, perché ancora una volta il Sindaco si è sottratto al confronto ed è scappato.
E qui ognuno continui pure  con i  propri pensieri..

Io ne metto due dei miei…
Mia nonna mi diceva sempre: “ Frute, male non fare paura non avere”… che il sindaco abbia paura?
Accanto a me,  durante tutta la seduta del consiglio, un signore con una originale cravatta azzurra, ha vissuto con agitazione l’intero dibattito, perché mai caro signore? In fondo la democrazia passa attraverso lo scambio di vedute diverse, ci si confronta, a volte ci si scontra a volte ci si incontra, la parola rispetto però deve essere il filo conduttore. A lei, che mi ha salutato con un vistoso gesto dell’ombrello, chiedo perché mai? Forse nel suo vocabolario c’è stato un errore di stampa e vuoi  vedere che la parola mancante è proprio…rispetto? 

E per finire..Io in tutto questo…se non si fosse capito scelgo di sapere e mai sceglierò l’indifferenza.

Sonia Aita

mercoledì 28 giugno 2017

Consiglio interrotto


 Pubblichiamo l'intervento letto dal consigliere Rudi Fasiolo nella riunione di insediamento del Consiglio comunale che ha provocato la scomposta reazione del Sindaco che ha chiuso la seduta senza dare la possibilità a molti consiglieri tra cui il candidato sindaco Andrea Tondolo di intervenire.

Ho riflettuto a lungo sul discorso che avrei dovuto proporre in questa occasione per me  certamente non nuova, lo farò leggendo un testo scritto e me ne scuso, ma il momento è solenne e considero le cose che dirò certamente gravi,  per questo le parole devono essere misurate e ponderate.
Non mi dilungo nei ringraziamenti che andrebbero rivolti ai candidati (tutti) che si sono messi a disposizione della comunità intera, mi sento però, in particolare, di rivolgere pubblicamente un grazie ad Andrea Tondolo per avere generosamente e validamente contribuito a costruire una seria proposta alternativa, ai candidati delle liste che lo hanno sostenuto e a quelli della lista Insieme per Buja - Insieme par Buje di cui è stato per me un onore far parte. Una lista, voglio qui sottolinearlo, che è risultata seconda in termini di voti complessivi e che ha significativamente raggiunto il maggior numero di voti di preferenza tra tutte le liste in lizza in questa tornata amministrativa.
Non mi dilungo neanche in analisi approfondite del voto. Mi limito a dire che il risultato è netto, vittoria di Bergagna e soprattutto delle sue liste e di alcuni candidati che ottengono un largo consenso personale, anche se è doveroso aggiungere che la distanza rispetto al candidato alternativo si è di molto ridotta rispetto a cinque anni fa quando era di 25 punti percentuali ora ridotta a 12 e che in ormai 6 tornate di elezione diretta l’ultima è quella che ha sancito l’elezione del Sindaco con il minore numero di voti: 1922.
Qualcosa è necessario dire sull’affluenza, ancora in calo rispetto al dato di cinque anni fa, già preoccupante. Poco più del 50%, anche volendo tenere in considerazione gli iscritti AIRE sottraendoli dal numero degli aventi diritto,  arriviamo circa al 70% dell’elettorato bujese, che in assoluto è il dato più basso di votanti da 40 anni ad oggi. Segno di un allontanamento, di una disaffezione che non riusciamo non dico a contrastare ma nemmeno a limitare. Su questo sarà importante  concentrare i nostri sforzi nei prossimi anni.
Non mi voglio nemmeno dilungare sui modi scelti da chi poi è risultato vincitore  di condurre la campagna elettorale. Avrebbe potuto essere un momento di crescita, di confronto sui temi, sui problemi, sulle proposte e si è trasformata in una lotta in cui ciò che contava non era ciò che sostenevi ma con chi stavi. Le stesse persone che da una parte, per screditarlo, sostenevano che Tondolo era il candidato della Sinistra, dall’altra affermavano che la Sinistra si stava svendendo alla Destra. 
Nè voglio infine insistere sull’uso sistematico del principio purtroppo largamente affermato nella propaganda politica della costruzione di un’immagine distorta dell’avversario, che in una piccola realtà come quella bujese rischia di produrre effetti ancor più negativi.
  Ma veniamo al cuore della questione a cui voglio dedicare soprattutto, oggi, il mio intervento. Si tratta di una questione che riguarda i principi fondamentali della convivenza civile e democratica, che tocca le ragioni stesse del nostro stare insieme e i valori a cui la nostra civiltà, richiamata più volte a proposito e forse ancor di più a sproposito nelle ultime settimane, si ispira. Qui sarebbe necessaria una parentesi per parlare del ventilato piano d’invasione della nostra civiltà di cui secondo l’ultimo volantino distribuito dalle liste a sostegno di Bergagna noi saremmo complici. Sono argomenti tristemente famosi nella storia del ‘900 che dovrebbero veramente preoccupare. Veniamo alla questione.
Ebbene nella nostra comunità si è insinuato un dubbio che abbiamo volutamente e provocatoriamente definito “atroce”, il dubbio che questi principi siano stati trasgrediti, che sia venuto meno il rispetto delle altrui opinioni, che sia stato usato consapevolmente l’inganno per nascondere la verità. Il tutto è reso tanto più grave dal fatto che protagonisti di questa trasgressione sarebbero il Sindaco e il vicesindaco di allora. E’ un dubbio che pesa non soltanto su di loro ma sull’intero paese e rischia di creare una lacerazione profonda nella sua stessa anima. 
Insomma la “drastica riduzione” dei volantini critici nei confronti dell’Amministrazione in Duomo e forse a Madonna e Urbignacco che sarebbe stata attuata nella domenica che ha preceduto le elezioni amministrative c’è stata oppure no? 
E poi, cosa ha fatto il Sindaco per rispondere alle accuse che già dalla mattina di lunedì hanno cominciato a circolare in paese? La loro gravità avrebbe dovuto indurlo a chiarire pubblicamente quanto in realtà era accaduto e invece prima nega tutto decisamente, poi propone una ricostruzione dei fatti che nasconde qualche contraddizione. Secondo le sue stesse dichiarazioni sarebbe rientrato in chiesa spinto dalla curiosità di leggere i volantini, eppure in mano aveva già la risposta scritta e firmata centrodestra bujese.
Mi sono chiesto a lungo in questi giorni come uscire dalla situazione in cui ci siamo cacciati, in cui il Sindaco ci ha cacciato. Non credo che mettere una pietra sopra, voltare pagina come se nulla fosse successo, come sembra si stia tentando di fare, sia la strada giusta. 
Bisogna fare chiarezza e solo dopo esserci chiariti sarà possibile andare avanti.
Come?
Da giorni ormai abbiamo proposto una soluzione che qui ribadiamo: 
il Sindaco e l’ex vice-sindaco chiedano che venga resa pubblica la registrazione dell’impianto di videosorveglianza, sarebbe un modo per avviare un percorso volto a recuperare una situazione che rischia di travolgerci, ma soprattutto rischia di travolgere il paese.
Come ho cercato di dire in precedenza sarebbe un errore pensare che si tratti di una battaglia politica, è nell’interesse di tutti fare chiarezza. Sono in gioco alcuni valori fondamentali che stanno alla base di una convivenza civile, il rispetto per le diverse opinioni, l’amore per la verità, la lealtà non sono di destra o di sinistra ma appartengono a quell’insieme di valori condivisi che ci unisce nella società democratica, friulana, italiana ed europea.  


Continueremo a porre queste domande fino a che non riceveremo una risposta. Solo dopo avere fatto chiarezza sarà possibile avviare un lavoro sereno all’interno di questo Consiglio comunale.

domenica 25 giugno 2017

L’atroce dubbio

Perdere si può, ma non così.

Perché?

Perché si è superato il limite della decenza e si sono trasgredite le regole di un corretto rapporto tra cittadini che si contendono democraticamente la guida di una comunità.
Ci rendiamo conto della gravità di quello che affermiamo e infatti non avremmo mai voluto dirlo e tanto meno scriverlo.

1° aprile: il preludio
Quando ancora il quadro dei contendenti sulla scena politica non aveva trovato una definizione, l’annuncio di una lista e di un candidato sindaco da presentarsi il 1° di aprile 2017 ha generato una reazione anomala e scomposta di molti esponenti della maggioranza. In realtà, si trattava di un bel pesce d’aprile, che però, come ha rivelato uno dei protagonisti dell’iniziativa, ha scatenato l’inferno: telefonate, messaggini Whatsapp, sms, insulti mascherati, ipocrisia a tonnellate e falsità. Il tutto ovviamente superato allorché la burla, ben organizzata, è venuta alla luce.
Era solo il preludio a quello che doveva accadere nelle settimane successive. Mai avremmo pensato che si potesse arrivare a questo punto e il limite è stato abbondantemente superato con un fatto, che a noi appare come il più grave e su cui bisogna fare chiarezza, perché pesa come un macigno sulla credibilità del Sindaco e dell’intero paese.
L’antefatto
Martedì 30 maggio 2017 il Messaggero Veneto pubblica un articolo dal titolo “Il comune non firma la convenzione per lo SPRAR”. Un giornale, soprattutto se è un quotidiano locale, per sua natura si dedica ad informare i lettori sui fatti recenti e sceglie le notizie che valuta più significative fra i tanti avvenimenti che riguardano le nostre comunità. Questo articolo, apparso sul Messaggero Veneto, non ha alcuna di queste

caratteristiche, considerato che in tutta la Regione FVG sono solo quattro (4) i Comuni che hanno firmato la SPRAR. In realtà si tratta di una notizia molto vecchia, ma il Messaggero Veneto non si preoccupa di ciò ed evidentemente non controlla le informative che gli passa il Sindaco: l’importante è pubblicare...
La risposta
Tuttavia il problema non è il merito della questione, a cui si dovrebbe dedicare uno specifico approfondimento. Nell’articolo il Sindaco parla anche di temi sociali, come l’assistenza alle famiglie bisognose, e questo spinge il direttore della “Caritas di Buje” a rispondere ad alcune delle affermazioni del Sindaco, inviando al Messaggero Veneto in data 31 maggio 2017 una lettera che, purtroppo, non viene pubblicata. Così la Caritas decide di mettere nelle Chiese un certo numero di copie della lettera a disposizione dei fedeli come fanno talvolta associazioni ed enti collegati alla Parrocchia.
Il misfatto

Qui entriamo, in una certa misura, nel campo dei “si dice”.

Sembra che il Sindaco reagisca e diventi protagonista di un episodio che, solo a pensarci, anche ora lascia esterrefatti: accompagnato dal vicesindaco di allora avrebbe “ridotto drasticamente” i volantini a disposizione nel Duomo di S. Stefano (e pare anche a Urbignacco e Madonna), ... forse dimenticandosi che il Duomo è dotato di impianto di videosorveglianza.
Cosa si vede in quella registrazione? Il sindaco ha visto cosa ha fatto?

Follia? Molto peggio
Un momento di follia dettato dall’irritazione seguita all’intervento critico del Direttore della Caritas? 
Lunedì circola la voce del misfatto e il Sindaco prima dice che sono “tutte balle”, l’ennesima palata di fango nei suoi confronti. Si dice vittima di una campagna denigratoria. Martedì, improvvisamente, cambia strategia e pubblica sul profilo di un social network la stessa lettera che due giorni prima voleva far sparire, accompagnata da un’articolata risposta. Afferma a giornali ed agenzie di essere effettivamente entrato in Chiesa e di avere preso solo sette (7) copie del volantino, per sé e per alcuni curiosi (anche se lui domenica mattina doveva averlo già letto, visto che aveva già preparato un foglio di risposta siglato “Centro destra bujese”) ... i conti non tornano. L’obiettivo sembra chiaro: nascondere l’accaduto o, al limite, minimizzarlo, peggiorando evidentemente il quadro.
Invece di ammettere la responsabilità di un gesto così grave, si continua a raccontare bugie ai cittadini bujesi.
Video pubblico
Se le cose stanno così, a nostro modo di vedere, Bergagna non può essere il Sindaco di Buja: Buja non si merita un Sindaco che, per imporre il suo punto di vista, nega ad altri il diritto di esprimersi!
Per questo chiediamo con forza che sia proprio lui ad adoperarsi affinché la videoregistrazione venga resa pubblica: è nel suo stesso interesse e in quello dell’intera comunità fugare questo dubbio pesante su cui non si può continuare a fare orecchie da mercante.
Nell’ultima settimana che precedeva il giorno delle elezioni abbiamo deciso di tacere proprio per non essere accusati di strumentalizzazioni ma ora vogliamo conoscere la verità, pur nella consapevolezza della sua irriducibile problematicità. 

giovedì 22 giugno 2017

Un nuovo inizio


Gruppo consiliare

Abbiamo appena provveduto a comunicare formalmente la costituzione del gruppo consiliare:
In riferimento ai risultati della elezione diretta del Sindaco e del Consiglio Comunale svoltasi l’11 giugno 2017, i sottoscritti Consiglieri comunali Aita Sonia e  Fasiolo Rudi eletti  nella lista Insieme per Buja - Insieme par Buje.
comunicano

di formare il relativo gruppo consiliare e che il capogruppo sarà 
Aita Sonia.

martedì 13 giugno 2017

Le domande in sospeso

Sig. Sindaco, 
si dice che lei, assieme al vicesindaco, abbia trafugato in Duomo volantini della Caritas critici nei suoi confronti, è un fatto molto grave che mina pesantemente la sua credibilità: corrisponde al vero? 
Non le sembra doveroso, per fugare ogni dubbio, chiedere lei stesso di rendere pubbliche le registrazioni delle telecamere dell'impianto di videosorveglianza?

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