mercoledì 28 giugno 2017

Consiglio interrotto


 Pubblichiamo l'intervento letto dal consigliere Rudi Fasiolo nella riunione di insediamento del Consiglio comunale che ha provocato la scomposta reazione del Sindaco che ha chiuso la seduta senza dare la possibilità a molti consiglieri tra cui il candidato sindaco Andrea Tondolo di intervenire.

Ho riflettuto a lungo sul discorso che avrei dovuto proporre in questa occasione per me  certamente non nuova, lo farò leggendo un testo scritto e me ne scuso, ma il momento è solenne e considero le cose che dirò certamente gravi,  per questo le parole devono essere misurate e ponderate.
Non mi dilungo nei ringraziamenti che andrebbero rivolti ai candidati (tutti) che si sono messi a disposizione della comunità intera, mi sento però, in particolare, di rivolgere pubblicamente un grazie ad Andrea Tondolo per avere generosamente e validamente contribuito a costruire una seria proposta alternativa, ai candidati delle liste che lo hanno sostenuto e a quelli della lista Insieme per Buja - Insieme par Buje di cui è stato per me un onore far parte. Una lista, voglio qui sottolinearlo, che è risultata seconda in termini di voti complessivi e che ha significativamente raggiunto il maggior numero di voti di preferenza tra tutte le liste in lizza in questa tornata amministrativa.
Non mi dilungo neanche in analisi approfondite del voto. Mi limito a dire che il risultato è netto, vittoria di Bergagna e soprattutto delle sue liste e di alcuni candidati che ottengono un largo consenso personale, anche se è doveroso aggiungere che la distanza rispetto al candidato alternativo si è di molto ridotta rispetto a cinque anni fa quando era di 25 punti percentuali ora ridotta a 12 e che in ormai 6 tornate di elezione diretta l’ultima è quella che ha sancito l’elezione del Sindaco con il minore numero di voti: 1922.
Qualcosa è necessario dire sull’affluenza, ancora in calo rispetto al dato di cinque anni fa, già preoccupante. Poco più del 50%, anche volendo tenere in considerazione gli iscritti AIRE sottraendoli dal numero degli aventi diritto,  arriviamo circa al 70% dell’elettorato bujese, che in assoluto è il dato più basso di votanti da 40 anni ad oggi. Segno di un allontanamento, di una disaffezione che non riusciamo non dico a contrastare ma nemmeno a limitare. Su questo sarà importante  concentrare i nostri sforzi nei prossimi anni.
Non mi voglio nemmeno dilungare sui modi scelti da chi poi è risultato vincitore  di condurre la campagna elettorale. Avrebbe potuto essere un momento di crescita, di confronto sui temi, sui problemi, sulle proposte e si è trasformata in una lotta in cui ciò che contava non era ciò che sostenevi ma con chi stavi. Le stesse persone che da una parte, per screditarlo, sostenevano che Tondolo era il candidato della Sinistra, dall’altra affermavano che la Sinistra si stava svendendo alla Destra. 
Nè voglio infine insistere sull’uso sistematico del principio purtroppo largamente affermato nella propaganda politica della costruzione di un’immagine distorta dell’avversario, che in una piccola realtà come quella bujese rischia di produrre effetti ancor più negativi.
  Ma veniamo al cuore della questione a cui voglio dedicare soprattutto, oggi, il mio intervento. Si tratta di una questione che riguarda i principi fondamentali della convivenza civile e democratica, che tocca le ragioni stesse del nostro stare insieme e i valori a cui la nostra civiltà, richiamata più volte a proposito e forse ancor di più a sproposito nelle ultime settimane, si ispira. Qui sarebbe necessaria una parentesi per parlare del ventilato piano d’invasione della nostra civiltà di cui secondo l’ultimo volantino distribuito dalle liste a sostegno di Bergagna noi saremmo complici. Sono argomenti tristemente famosi nella storia del ‘900 che dovrebbero veramente preoccupare. Veniamo alla questione.
Ebbene nella nostra comunità si è insinuato un dubbio che abbiamo volutamente e provocatoriamente definito “atroce”, il dubbio che questi principi siano stati trasgrediti, che sia venuto meno il rispetto delle altrui opinioni, che sia stato usato consapevolmente l’inganno per nascondere la verità. Il tutto è reso tanto più grave dal fatto che protagonisti di questa trasgressione sarebbero il Sindaco e il vicesindaco di allora. E’ un dubbio che pesa non soltanto su di loro ma sull’intero paese e rischia di creare una lacerazione profonda nella sua stessa anima. 
Insomma la “drastica riduzione” dei volantini critici nei confronti dell’Amministrazione in Duomo e forse a Madonna e Urbignacco che sarebbe stata attuata nella domenica che ha preceduto le elezioni amministrative c’è stata oppure no? 
E poi, cosa ha fatto il Sindaco per rispondere alle accuse che già dalla mattina di lunedì hanno cominciato a circolare in paese? La loro gravità avrebbe dovuto indurlo a chiarire pubblicamente quanto in realtà era accaduto e invece prima nega tutto decisamente, poi propone una ricostruzione dei fatti che nasconde qualche contraddizione. Secondo le sue stesse dichiarazioni sarebbe rientrato in chiesa spinto dalla curiosità di leggere i volantini, eppure in mano aveva già la risposta scritta e firmata centrodestra bujese.
Mi sono chiesto a lungo in questi giorni come uscire dalla situazione in cui ci siamo cacciati, in cui il Sindaco ci ha cacciato. Non credo che mettere una pietra sopra, voltare pagina come se nulla fosse successo, come sembra si stia tentando di fare, sia la strada giusta. 
Bisogna fare chiarezza e solo dopo esserci chiariti sarà possibile andare avanti.
Come?
Da giorni ormai abbiamo proposto una soluzione che qui ribadiamo: 
il Sindaco e l’ex vice-sindaco chiedano che venga resa pubblica la registrazione dell’impianto di videosorveglianza, sarebbe un modo per avviare un percorso volto a recuperare una situazione che rischia di travolgerci, ma soprattutto rischia di travolgere il paese.
Come ho cercato di dire in precedenza sarebbe un errore pensare che si tratti di una battaglia politica, è nell’interesse di tutti fare chiarezza. Sono in gioco alcuni valori fondamentali che stanno alla base di una convivenza civile, il rispetto per le diverse opinioni, l’amore per la verità, la lealtà non sono di destra o di sinistra ma appartengono a quell’insieme di valori condivisi che ci unisce nella società democratica, friulana, italiana ed europea.  


Continueremo a porre queste domande fino a che non riceveremo una risposta. Solo dopo avere fatto chiarezza sarà possibile avviare un lavoro sereno all’interno di questo Consiglio comunale.

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