Il percorso che ha portato alla
realizzazione della Casa dell’Acqua di Buja parte da lontano, dalla campagna elettorale per le Amministrative del
6-7 maggio 2012. Infatti, nel nostro programma elettorale messa in bella
evidenza, tra le cose da fare, c’era anche la Casa dell’Acqua. Il valore di
tale proposta ci fu illustrato, in un seguitissimo incontro svoltosi a Madonna
nell’aprile dello stesso anno, dal Sindaco Mario Pezzetta di Tavagnacco, precursore
e sostenitore convinto dell’attuazione di questi punti d’erogazione automatica
di acqua, installati in spazi pubblici, in funzione 24 ore su 24, collegati
direttamente alla rete dell’acquedotto. “In tutti i Comuni in cui è stata
installata, la Casa dell’Acqua è stata molto apprezzata dai cittadini”, ci
disse Pezzetta. Nonostante che da lì a poco perdessimo le elezioni, la voglia
di promuovere la realizzazione della Casa dell’Acqua a Buja ci rimase: un
progetto in cui abbiamo continuato a credere. C’è da dire che un’offerta-proposta
era già stata avanzata dal CAFC a tutto i Comuni del Friuli, fin dalla
primavera del 2011, e moltissimi di essi scelsero quella soluzione per
costruire la loro Casa dell’Acqua. C’è pure da dire che non
abbiamo mai voluto entrare nel merito delle modalità di realizzazione della
Casa dell’Acqua, per noi l’importante era ‘farla’. Così in giugno, sempre nel
2012, abbiamo proposto al Sindaco di utilizzare una parte dell’avanzo
d’amministrazione per l’installazione della Casa dell’Acqua. La mancata
risposta del Sindaco alla nostra lettera ci ha obbligati, all’inizio di luglio,
a inviare al Sindaco un’interpellanza per
capire cosa stesse succedendo. Il Sindaco ha risposto all'interpellanza nel Consiglio Comunale del 31 luglio definendo l’iniziativa
“più che altro una moda”, bloccando di fatto ogni possibilità di concretizzazione
del progetto, “a meno che l’iniziativa non fosse gestita direttamente da
aziende private”, così disse; e si stava parlando di ‘acqua’, una delle risorse pubbliche da salvaguardare
a tutti i costi… Nel frattempo la “lodevole iniziativa” veniva ripresa anche dal Gruppo Pastorale di Santo
Stefano che in un ispirato editoriale dell’agosto del 2012 (La fontana del
villaggio…) ne elencava i benefici. Che sono ormai noti.
·
promuove
il consumo dell'acqua di rete
·
riduce l'inquinamento prodotto dal trasporto
delle bottiglie di plastica
·
riduce i
rifiuti plastici
·
promuove comportamenti ecologicamente
sostenibili
·
sensibilizza i cittadini al tema della risorsa
acqua
·
crea un punto di riferimento per i residenti di
ogni età e cultura
·
sviluppa progetti di qualificazione ambientale
Mentre
l’Amministrazione di Buja tergiversava, tutti i Comuni della Provincia ancora
senza “Casa” si davano da fare per averne una all’interno dei propri confini.
Persino il piccolo comune di Treppo Grande, “unito” al nostro da uno statuto e
da svariate convenzioni, ha fatto in tempo ad installare la sua Casa dell’Acqua
prima di Buja. Dopo mesi di indecisioni, finalmente, all’inizio del 2013,
l’Amministrazione Comunale annuncia la prossima realizzazione di una Casa
dell’Acqua a Santo Stefano. La nostra proposta alla fine era stata accolta! E,
dopo un altro anno, eccola! Naturalmente il Sindaco ha dovuto far sentire la
sua voce sulla stampa locale per appropriarsi della paternità dell’idea, visto
il notevole successo che stava riscuotendo. Il fatto che questo ‘distributore
d’acqua’ fosse stato affidato ai privati, e che questi lo avessero bardato di
uno schermo pubblicitario al fine di rientrare dall’investimento, a detta del
Sindaco, “non ha fatto che far risparmiare
la Comunità…”. Evidentemente il nostro Sindaco si ritiene più oculato dei numerosissimi colleghi che
hanno aderito alla prima proposta del CAFC “sprecando”, sempre a detta
sua, “soldi pubblici...”. Un’ultima
osservazione: il luogo in cui è stata installata la nostra Casa dell’Acqua va migliorato, ora è seminascosta da una grossa siepe, a ridosso di un’isola
ecologica, senza una indicazione e un'organizzazione degli spazi adeguate passa quasi inosservata, non favorisce certo la socialità … Forse il
Sindaco, pur non avendo pregiudiziali ideologiche, non è ancora del tutto
convinto dell’iniziativa e ha fatto mettere la ‘Casetta’ senza la cura necessaria all'operazione. Ora la speranza è che attraverso una campagna pubblicitaria
intelligente ne informi la cittadinanza sugli indubbi vantaggi.
Tecnicamente la
Casa dell’Acqua eroga acqua del civico acquedotto opportunamente microfiltrata,
depurata, refrigerata ed anche gassata. L'acqua erogata è microfiltrata con una
serie di prefiltri e filtri, a carbone attivo e ceramici che eliminano
eventuali particelle in sospensione, odori sgradevoli e nel contempo mantiene i
sali minerali che garantiscono un'acqua di elevata qualità. Il sistema di
microfiltrazione viene costantemente monitorato, sottoposto a manutenzione e
sanificato. Agli erogatori si accede solamente utilizzando una tessera del
valore iniziale di 5,00 Euro (acquistabile in uno dei 3 esercizi pubblici
indicati sul display). La tessera appena acquistata dà diritto all’erogazione
di acqua per il valore di 1,00 euro, e una volta ‘esaurita’ può essere ricaricata,
sempre presso gli esercizi preposti, per nuove erogazioni secondo le modalità
sotto indicate.
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