giovedì 23 giugno 2016

Consiglio comunale n.43

L'ordine del giorno del consiglio comunale di venerdì 24 ore 19.00 è integrato con il seguente punto:

sabato 18 giugno 2016

Consiglio comunale n.43

Convocata la seduta del Consiglio Comunale
aperta alla partecipazione dei cittadini. 
Venerdì 24 giugno 2016 ore 19.00 

martedì 14 giugno 2016

Resoconto consiglio n.42

A distanza di quattro mesi e con diversi punti all’ordine del giorno da noi proposti si torna in consiglio comunale.
L’esperienza non è delle più gratificanti, sia perché i numeri non lasciano molte possibilità alle minoranze, sia perché il sindaco preferisce trascinare la discussione verso la polemica e spesso l’offesa personale, piuttosto che puntare ad un dibattito che vada oltre il suo desiderio di mettersi in mostra.
E così  prima di cominciare la discussione dei punti all’ordine del giorno,  chiediamo l’inserimento della nostra interpellanza sul lascito della Villa Barnaba.
La nostra richiesta viene subito accolta, ma  chiediamo al sindaco come mai, pur essendo stata presenta in tempo, non sia stata inserita direttamente  nell’ordine del giorno del consiglio…non otteniamo risposta… forse Sindaco e Vice Sindaco non erano d’accordo.
A proposito del lascito della Villa Barnaba chiediamo chiarimenti sui motivi che hanno convinto, nel frattempo, l’amministrazione ad andare avanti con il ricorso visto che non sono pochi i soldi pubblici che verranno spesi,  se sindaco e assessori abbiano in mente un progetto per tale area… le risposte non sono molto precise, per questo andremo  alla ricerca di tutti i documenti a disposizione per cercare di capire meglio. Se l’amministrazione è nel giusto con buone possibilità di vincere il ricorso è opportuno perseguire il bene del comune, ma se le motivazioni ad andare avanti sono per spirito di rivalsa…allora bisogna pensare che i soldi che verranno spesi …sono soldi di tutti.
Noi cosa avremmo fatto? Cercato  in tutti i modi possibili una  mediazione tra le parti.
Poi si passa al bilancio consuntivo… è un po’ la sintesi della discussione di quest’anno… il nostro ruolo non è dire sempre no a prescindere, pensiamo invece che avremmo fatto cose diverse e soprattutto in modo diverso.
Siamo assolutamente contenti del progetto dello studio assistito che l’assessore Pezzetta presenta con orgoglio, va detto che lo stesso progetto lo avevamo presentato due anni fa,  bocciato dall’assessore Guerra e tergiversato da Sindaco e assessore salvo poi presentarlo due anni dopo come idea tutta loro… un po’ di onestà intellettuale non farebbe male, caro Sindaco.
Dal revisore apprendiamo che gli equilibri di bilancio sono garantiti e che i conti del Comune sono in ordine, di ciò siamo soddisfatti; siamo molto meno contenti, invece, del bilancio politico, sono molte le cose di cui lamentiamo la gestione o ancora la mancanza:
piano risparmio energetico, piano per il turismo, piano del rumore, consiglio comunale dei ragazzi, borse lavoro giovani, commissione museo, sottoutilizzo delle commissioni, maggiore attività culturale, un maggiore coinvolgimento delle minoranze....
per quello che manca e soprattutto per il metodo con cui viene gestita la cosa  pubblica votiamo contro questo bilancio che da un punto di vista strategico politico non ci convince: noi avremmo fatto in modo diverso.
Si passa poi al rinnovo della convenzione con l’asilo nido di Majano e qui sarebbe interessante aprire una riflessione su quali siano e come siano organizzati i servizi della prima infanzia a Buja, quali le offerte sul territorio, quali i bisogni, quali le richieste, quali i possibili aiuti o sgravi fiscali, quali le risorse che si possono mettere in rete, ma il sindaco ha fretta di chiudere.
Ingenuamente pensiamo che il sindaco voglia portare a termine tutti i punti del consiglio che da tempo giacciono indiscussi, tra i punti uno ce ne  sta particolarmente a cuore: una mozione unitaria scritta dai consiglieri Briante e Spizzo perché non cali il silenzio su Giulio Regeni.
Siamo pronti a votarla con assoluta convinzione, ma il sindaco e una parte della maggioranza interrompono il consiglio alle ore 23.30 circa  senza portare a termine i punti all’ordine del giorno, perché mai tutto ciò?
Perché mai  il consiglio si deve rimandare?  Perchè c’è una festa in piscina che non può aspettare…
Ai lettori - elettori le eventuali valutazioni, noi nessun dubbio da che parte stare: la festa in piscina…...poteva anche aspettare!




domenica 5 giugno 2016

Il Comune di Buja si appella su Villa Barnaba

Ecco la dichiarazione del Capogruppo di VivereBuja in merito alla decisione assunta dall'Amministrazione comunale di Buja con atto giuntale n.78 del 1 giugno 2016  di  proporre appello avverso la sentenza del Tribunale di Udine che annulla il testamento grazie al quale il Comune diveniva erede della Villa Barnaba.

 Quando ho ricevuto la convocazione per il Consiglio comunale di martedì 7 giugno ho immediatamente rilevato l’assenza, tra i punti all’odg, dell’ultima interpellanza presentata dai consiglieri di minoranza  sulla questione Villa Barnaba e di cui ha dato conto anche il Mess veneto con un suo articolo.
E’ vero che nel frattempo, lunedì 30 maggio, è stata convocata una riunione dei capigruppo in cui il vicesindaco, evidenziando i tempi stretti, ha comunicato le decisioni che la Giunta aveva già assunto nel merito (fare appello contro la sentenza del Tribunale di Udine), ma è anche vero che l’interrogazione non è stata per questo ritirata, restando comunque diversi dei quesiti posti inevasi e che la questione merita, pur solo attraverso un’interrogazione, comunque un passaggio in Consiglio comunale. 
Spero che si tratti soltanto di una svista e che ci sia ancora la possibilità di correggere e dunque inserire il punto nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio.
Anche se per ora non ho ricevuto alcun cenno in proposito. 
Si tratta di un tema di rilievo per la comunità bujese che impegna anche le future amministrazioni e che richiede quindi almeno una discussione che coinvolga il suo massimo organo rappresentativo.
E’ grave che la giunta e la maggioranza abbiano deciso di procedere senza un confronto preventivo tra tutti i gruppi rappresentati in Consiglio, ancor più grave che si perseveri su questa strada rifiutando anche la possibilità di illustrare al Consiglio i passaggi e gli aspetti salienti dell’intera vicenda.
Anche la delibera con la quale la Giunta ha inteso proporre appello avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Udine è reticente su due punti fondamentali:
1) date ormai per assodate ma non ancora ben quantificate le spese fin qui sostenute, diverse migliaia di euro comunque, a quanto ammontano le spese che dovrà ancora sobbarcarsi il Comune, soprattutto se sarà soccombente anche in secondo grado e  condannato a rifondere anche le spese della controparte? Evidentemente non è una preoccupazione della nostra Giunta.
2) nell’ipotesi improbabile (basta il parere di uno studio notarile?) che il secondo grado dia ragione al Comune, quali sono i tempi? passeranno altri anni? due, tre, quattro? E l’area continuerà ad essere lasciata all’incuria più completa? E cosa se ne farà il Comune, recupero e valorizzazione, con che risorse? 
Nel 2011 l’attuale Sindaco prima ancora di essere eletto si faceva ritrarre all’ingresso della villa con il cancello aperto, a voler significare l’acquisizione ormai certa da parte del Comune di Buja di quell’area. Quel cancello si è richiuso, così è rimasto per cinque anni e chissà per quanti ancora vedremo quella catena e quel lucchetto mantenere ben chiuso quel cancello. Forse era necessaria molta più prudenza e circospezione nella gestione di questa faccenda, ma, si sa, queste non sono caratteristiche in grado di produrre la visibilità desiderata.

mercoledì 1 giugno 2016

Baratto amministrativo

Ecco la mozione che abbiamo presentato assieme ai consiglieri di minoranza inserita nell'ordine del giorno del prossimo 
Consiglio comunale:

Il Consiglio comunale di Buja / Buje
vista la legge dello Stato n°164 del 2014 “Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 11 settembre 2014, n. 133, Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive”;
ricordato l’art. 24 della stessa “Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio” che al comma 1 recita: “I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L’esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”;
considerato che compito dell’Amministrazione Pubblica è la sensibilizzazione dei cittadini al rispetto ed alla tutela del proprio territorio ed al miglioramento del decoro urbano;
rilevato come l’attuale situazione economica richieda particolare attenzione nei confronti dei soggetti deboli della società come pure delle forme associative e del volontariato presenti ed operanti in ambito comunale;
riconosciuto come una di tali forme di attenzione possa trovare sostanza nel, così detto, “baratto amministrativo” riferito all’articolo della legge n. 164/2014 citato in premessa;
sottolineato come la fattiva collaborazione tra Amministrazione Pubblica e cittadini possa rappresentare uno stimolo a diffondere maggiore senso civico e senso di appartenenza, fornendo esempio di vicinanza delle Istituzioni alle problematiche quotidiane degli abitanti del territorio.
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

a definire entro 180 giorni un Regolamento Comunale che introduca la possibilità del “Baratto Amministrativo” come previsto dalla legge 164/2014 inerente la collaborazione tra cittadini e Amministrazione Pubblica e che ne definisca nel dettaglio criteri, modalità e reciproche garanzie.

Consiglio comunale n.42

Convocata la seduta del Consiglio Comunale
aperta alla partecipazione dei cittadini. 
Martedì 7 giugno 2016 ore 20.30