Ecco la dichiarazione del Capogruppo di VivereBuja in merito alla decisione assunta dall'Amministrazione comunale di Buja con atto giuntale n.78 del 1 giugno 2016 di proporre appello avverso la sentenza del Tribunale di Udine che annulla il testamento grazie al quale il Comune diveniva erede della Villa Barnaba.
Quando ho ricevuto la convocazione per il Consiglio comunale di martedì 7 giugno ho immediatamente rilevato l’assenza, tra i punti all’odg, dell’ultima interpellanza presentata dai consiglieri di minoranza sulla questione Villa Barnaba e di cui ha dato conto anche il Mess veneto con un suo articolo.
E’ vero che nel frattempo, lunedì 30 maggio, è stata convocata una riunione dei capigruppo in cui il vicesindaco, evidenziando i tempi stretti, ha comunicato le decisioni che la Giunta aveva già assunto nel merito (fare appello contro la sentenza del Tribunale di Udine), ma è anche vero che l’interrogazione non è stata per questo ritirata, restando comunque diversi dei quesiti posti inevasi e che la questione merita, pur solo attraverso un’interrogazione, comunque un passaggio in Consiglio comunale.
Spero che si tratti soltanto di una svista e che ci sia ancora la possibilità di correggere e dunque inserire il punto nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio.
Anche se per ora non ho ricevuto alcun cenno in proposito.
Si tratta di un tema di rilievo per la comunità bujese che impegna anche le future amministrazioni e che richiede quindi almeno una discussione che coinvolga il suo massimo organo rappresentativo.
E’ grave che la giunta e la maggioranza abbiano deciso di procedere senza un confronto preventivo tra tutti i gruppi rappresentati in Consiglio, ancor più grave che si perseveri su questa strada rifiutando anche la possibilità di illustrare al Consiglio i passaggi e gli aspetti salienti dell’intera vicenda.
Anche la delibera con la quale la Giunta ha inteso proporre appello avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Udine è reticente su due punti fondamentali:
1) date ormai per assodate ma non ancora ben quantificate le spese fin qui sostenute, diverse migliaia di euro comunque, a quanto ammontano le spese che dovrà ancora sobbarcarsi il Comune, soprattutto se sarà soccombente anche in secondo grado e condannato a rifondere anche le spese della controparte? Evidentemente non è una preoccupazione della nostra Giunta.
2) nell’ipotesi improbabile (basta il parere di uno studio notarile?) che il secondo grado dia ragione al Comune, quali sono i tempi? passeranno altri anni? due, tre, quattro? E l’area continuerà ad essere lasciata all’incuria più completa? E cosa se ne farà il Comune, recupero e valorizzazione, con che risorse?
Nel 2011 l’attuale Sindaco prima ancora di essere eletto si faceva ritrarre all’ingresso della villa con il cancello aperto, a voler significare l’acquisizione ormai certa da parte del Comune di Buja di quell’area. Quel cancello si è richiuso, così è rimasto per cinque anni e chissà per quanti ancora vedremo quella catena e quel lucchetto mantenere ben chiuso quel cancello. Forse era necessaria molta più prudenza e circospezione nella gestione di questa faccenda, ma, si sa, queste non sono caratteristiche in grado di produrre la visibilità desiderata.
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