mercoledì 13 dicembre 2017

Lettera aperta alla consigliera Fabbro

Cara Indira,
scrivo queste poche righe che rendo pubbliche con l’obiettivo di contribuire a fare chiarezza e nel tentativo di condurre il dibattito su binari meno confusi e incerti. Mi riferisco al recente articolo,  apparso sulla cronaca locale dove denunci pubblicamente attacchi razzisti nei tuoi confronti da parte di un Foglio informativo che più o meno periodicamente esce a Buja con il titolo di Autonomismo bujese. Si tratta di un’accusa grave rispetto alla quale non riesco a rimanere indifferente, cercherò di attenermi rigorosamente alle tue dichiarazioni virgolettate. So che in occasione del recente Consiglio comunale hai espresso rammarico per la nostra assenza, ampiamente motivata,  e quindi per il fatto che non potevamo dare una risposta ai tuoi quesiti, sono fiducioso che avremo altre occasioni per farlo e, in ogni caso, provo a fissare alcuni punti.
  1. Innanzitutto traspare dal tuo intervento, evidentemente da te sollecitato, una associazione tra il Foglio informativo Autonomismo bujese e la minoranza consiliare. Ebbene: quel foglio non è espressione della minoranza consiliare, né, credo, ha mai voluto o dichiarato di esserlo, ma di una associazione che nulla ha a che fare con i gruppi che fanno parte della minoranza stessa, né tanto meno ha a che fare con il partito (per chi non lo sapesse: il PD) di cui, credo di non averlo mai nascosto, faccio parte e che, fra l’altro, quello stesso foglio non perde mai occasione di criticare e di attaccare. Attribuire alla minoranza o a parti di essa la paternità delle affermazioni contenute in quel foglio è un’operazione priva di qualsiasi fondamento. Libero e, soprattutto, responsabile quel foglio delle affermazioni che ritiene di fare, libero ciascuno di noi di leggere o meno, di condividere o meno quello che dice. Il nostro pensiero quando lo esprimiamo lo sottoscriviamo e di questo chiediamo, per rispetto, di dover rispondere.
  1. Se chiedi solidarietà contro ogni forma di razzismo e nello specifico addirittura nei tuoi confronti, qui, da parte mia e, sono sicuro, da parte della minoranza intera, la troverai certamente. Sono quasi tentato dal dire, sarai a casa tua, ma non è il caso di esagerare! 
  1. Si tratta di un vero attacco di stampo razzista o di un attacco percepito da te come tale o, addirittura, di una montatura deliberata da parte tua a fini mediatici? Secondo me non è facile dirlo. Certo che si tratta di un attacco personale che non appartiene alla mia e alla nostra cultura e al mio e al nostro stile e perciò rifiutiamo nella maniera più ferma. Però non riesco a non richiamare gli attacchi personali e gratuiti di cui siamo noi stati oggetto, un elenco non certo breve. Con questo voglio solo invitarti e invitare tutti, a cominciare da me stesso, a guardare con maggiore attenzione tutti i fatti prima di esprimere valutazioni frutto di approssimazione e pregiudizio o, peggio, di spirito fazioso.
Non pretendo con questa lettera di aver dipanato tutti i dubbi e le molte questioni aperte; spero, non mi illudo, che ci sia ancora lo spazio per un confronto serio, che alle domande vengano date risposte, che ci sia rispetto, altrimenti il vicolo diventa veramente stretto e cieco e il paese non ne trarrà alcun giovamento.

Cordialmente. 

Buja, 11 dicembre 2017

Rudi Fasiolo

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