mercoledì 27 novembre 2013

Mozione su attivazione di studio assistito

Ecco il testo della mozione che, insieme al gruppo di Autonomia e solidarietà, abbiamo proposto e che sarà in discussione il prossimo consiglio Comunale.

Il Consiglio comunale di Buja / Buje
vista la recente inaugurazione del centro di aggregazione giovanile “ Don De Roja” di Urbignacco; 
ritenuto che il centro debba essere valorizzato e speso anche come segno di una attenzione  nei confronti della popolazione giovanile;
considerata la necessità di favorire  in termini concreti da parte dell’amministrazione iniziative di promozione  culturale nei confronti, in particolare di quella fascia di popolazione; 
visto il perdurare del periodo di crisi in senso generale e la conseguente necessità da parte del Comune di dare una qualche forma di occupazione ai giovani e di aiuto e collaborazione alle famiglie;
al fine di contribuire al miglioramento ed approfondimento delle conoscenze degli studenti di Buja e quindi al loro successo formativo e scolastico,
facendo anche tesoro di simili iniziative realizzate in altri Comuni della zona, 
chiede
di attivare  un progetto finalizzato alla realizzazione di iniziative di studio assistito e tutoraggio per allievi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, 
favorire giovani studenti universitari o neolaureati, come prime forme di esperienza lavorativa, nell’attività di formatori;
utilizzare gli spazi disponibili nel Centro di aggregazione ed eventualmente di altri che si renderanno necessari sulla base delle richieste e disponibilità (es. Biblioteca Comunale).
Distinti saluti.

lunedì 25 novembre 2013

Resoconto Consiglio n.15

Consiglio comunale 15 si parla di …scuola.
La nostra posizione l’abbiamo ampiamente pubblicizzata con volantini, sul blog, via mail, ora alcune considerazioni sul dibattito in consiglio comunale.
Scuola…argomento importante
e sull’importanza della scuola?  Ovviamente tutti d’accordo! Come non esserlo.
Ecco quindi che dopo aver utilizzato i soldi pubblici  in opere più o meno opportune, l’amministrazione ha deciso di mettere mano a quella che è davvero a nostro avviso una priorità . LE SCUOLE, e parlare di scuole significa necessariamente parlare anche di edilizia scolastica.
La scuola dell’infanzia statale  è di recente costruzione e  se non per una ordinaria manutenzione si chiama fuori dal ragionamento di riorganizzazione/revisione dell’assetto scolastico. Sul territorio sono presenti  tre scuole (per semplificare usiamo la vecchia dicitura così ci capiamo meglio) elementari e una scuola media che risalgono agli anni del post terremoto. Almeno tre delle quattro sono strutture che fin dalla nascita hanno rivelato i loro limiti, che negli anni hanno avuto bisogno di una costante manutenzione ordinaria e straordinaria che non ha risolto problemi di fondo.
Va aggiunto un dato significativo ..la popolazione scolastica si è praticamente dimezzata quindi se quando sono state costruite c’erano quasi 10 classi per plesso adesso ce ne sono solo 5 e le previsioni sulle nascite non prospettano inversioni di tendenza.
Circa un anno fa il sindaco ha dichiarato di volersi occupare delle scuole che assieme alla casa di riposo sono questioni decisamente importanti e significativo è che sul fondo del barile...quando il barile è ormai vuoto.. siano rimaste proprio queste questioni e non ad esempio la costruzione di una piscina o di una struttura polifunzionale in Monte.
E così, per il fatto che riteniamo da sempre questo tema fondamentale e su cui più volte ci siamo impegnati con iniziative e richieste,  non ci siamo tirati indietro e sin da subito abbiamo dato il nostro contributo attivo, abbiamo proposto la nomina di una commissione consiliare  specifica formata da tutti i gruppi presenti in consiglio, che ha lavorato per quasi un anno alla raccolta di dati, informazioni, ha elaborato proposte, ha cercato di coinvolgere la popolazione ( il risultato purtroppo non è stato soddisfacente a segnale del fatto che la PARTECIPAZIONE è qualcosa che si costruisce nel tempo e non si improvvisa e qui continuiamo a suggerire all’amministrazione un maggiore impegno) per arrivare ad una proposta finale da portare in consiglio
E così siamo arrivati alla sera del 20 novembre.
La nostra posizione espressa anche in campagna elettorale sosteneva l’idea di un polo unico che accentrasse scuole e servizi e fosse più funzionale per chi la scuola la frequenta ( non ci dilunghiamo sulle motivazioni che potrebbero essere ben più significative) , ma il lavoro fatto in commissione, l’analisi della situazione  reale e la necessità di fare i conti con quelle che sono le effettive possibilità economiche ( 6.000. 000 di euro e più per partire verso un’ ipotesi di polo scolastico unico e effettiva disponibilità di 1.000.000 da utilizzare in tempi brevi) ci hanno indotto verso la scelta di un polo unico per le scuole elementari in Collosomano e la realizzazione prima possibile di una nuova scuola media nella zona dove si trova adesso.
Scelta non facile, non immediata, non indolore, ma scelta, perché da qualche parte è necessario cominciare e noi pensiamo che questo possa essere un buon inizio, dove non si individuano nuove zone di edificazione , si valorizza l’esistente, non si sovraccarica un’ unica zona, si crea un ulteriore collegamento all’interno dell’istituto comprensivo tra il comune di Buja e Treppo, se si crede nella logica del lavorare in rete.
Non pretendiamo che questa sia LA SOLUZIONE, la questione è complicata e complessa da ogni parte la si affronti, ci sono un’infinità di ma e di dubbi che assalgono e non siamo d’accordo quando il sindaco afferma che finalmente si è trovata la volontà di lavorare sulle scuole… prima non se ne è parlato perché le amministrazioni dei dieci anni precedenti di cui lui e non solo lui faceva parte, hanno scelto di non decidere ( ogni tanto qualche valutazione politica è bene farla per non incorrere in vuoti di memoria).
Chiudere le scuole non può essere qualcosa di indolore, ognuno di noi è legato da qualche profondo ricordo affettivo alle scuole che ha frequentato da studente, da genitore, da nonno, da insegnante…ma ci siamo fermati a riflettere che questa non è più la nostra scuola, quella delle nostalgie, i bambini di oggi si mescolano continuamente, costantemente, nelle varie attività di parrocchia, di sport, di associazionismo, i bambini di oggi arrivano di corsa con il pulmino o con le auto ancor più in corsa dei genitori e con questi se ne ritornano a casa, i bambini di oggi vengono da fuori, si spostano per mille ragioni, e per mille ragioni non frequentano ad esempio la scuola che dista solo 5 minuti da casa.
Chiudere una scuola significa impoverire un territorio?  Forse sì, sicuramente sì, se alla chiusura della scuola seguirà il nulla...seguirà trascuratezza e incuria ambientale, se l’amministrazione si dimenticherà che in quel territorio qualcosa ha tolto e qualcosa dovrà dare ( e qui le idee non ci mancano). E poi di che territorio stiamo parlando? Non merita forse di essere ripensata la visione 
“frazionistica” bujese? Non è nei fatti già superata dai cambiamenti materiali avvenuti negli ultimi trent’anni?
Allora per un attimo spostiamo lo sguardo su quello che deve essere il protagonista assoluto quando parliamo di scuola, e allora parliamo di bambini…
Dove sta l’errore nel mettere insieme i bambini , dove sta l’errore nel creare situazioni di confronto, di incontro, tra i bambini, gli insegnanti, i genitori.. ( i numeri non sono tali da creare sovraffollamento scolastico, sono i numeri delle scuole presenti in territori analoghi al territorio bujese).
Ecco allora che la scuola dovrà essere sì a risparmio energetico, sì funzionale, sì efficiente, sì costruita  con tutte le nuove tecniche di edilizia avanzata, ma la scuola dovrà essere soprattutto.. BELLA,  A MISURA DI BAMBINO, PIENA DI LUCE E COLORE, DI SPAZI DOVE I BAMBINI POSSANO MUOVERSI, DIVERTIRSI, GIOCARE E IN MEZZO A TUTTO QUESTO PRIMA DI TUTTO IMPARARE.
Fondamentale che scuola e territorio lavorino per trovare  insieme occasioni di incontro, di valorizzazione di quello che è il ricchissimo patrimonio storico, artistico, culturale di Buja, ma sono le persone che costruiscono le relazioni, la presenza degli edifici non basta.
Tutto  questo e molto altro abbiamo cercato di spiegare in un consiglio comunale lungo, intenso e dal dibattito interessante, proprio perché ognuno ha portato il proprio punto di vista, politico e non solo. Su questi argomenti continueremo il nostro lavoro dentro la  commissione, che abbiamo chiesto e ottenuto di mantenere, nel percorso dei prossimi mesi e anni attraverso un contatto e un confronto con tutti quelli che vorranno partecipare e intervenire.
Le criticità non mancano, viabilità, dismissione degli immobili, organizzazione delle scuole durante le fasi di lavoro, ma è una scelta che andava fatta e faremo del nostro meglio per sostenerla sottolineando punti di forza a criticità.
In consiglio qualche preoccupazione al sindaco questa volta viene dalla sua stessa maggioranza, assessore ai lavori pubblici e quello alla viabilità, non sono proprio sulla stessa lunghezza d’onda…il sindaco per una buona mezz’ora deve vedersela con i dubbi dell’assessore alla viabilità, cerca di convincerlo a mezze parole… e sì che l’argomento scuola era all’ordine del giorno da parecchio e il tempo per confrontarsi non è mancato… Una maggioranza, come abbiamo detto anche in altre occasioni piuttosto sfarinata.
Alla fine voto quasi all’unanimità, un buon risultato che sa di punto di partenza, che sa di futuro, di un futuro che vogliamo guardi lontano  che non perda le radici di un presente che viene da lontano.


Consiglio comunale n.16

Convocata la seduta del Consiglio Comunale 
aperta alla partecipazione dei cittadini
mercoledì 28 novembre 2013 ore 20.30.

Assemblea Unione

Convocata l'assemblea dell'Unione



venerdì 15 novembre 2013

Commissione scuola

Documento finale della Commissione scuola oggetto di discussione nel Consiglio Comunale di mercoledì 20 novembre 2013.

PREMESSA
Il CONSIGLIO COMUNALE di Buja
RICONOSCIUTA la necessità di procedere ad una riconsiderazione e riorganizzazione del sistema scolastico del Comune di Buja e per costituire in questo ambito le basi di un’azione amministrativa programmata;

HA ISTITUITO a tal fine, con deliberazione n. 45 del 30/11/2012, una specifica Commissione consigliare di 7 elementi rappresentativi di tutti i gruppi;

LA COMMISSIONE

RACCOLTO il maggior numero di informazioni e di dati relativi alla popolazione scolastica, allo stato e ai costi di manutenzione e di gestione degli edifici, nonché al sistema dei trasporti e dei servizi collegati all’offerta formativa (materiale depositato agli atti e a disposizione del Consiglio Comunale); 

SENTITI i principali portatori di interesse, tra i quali:
-         Consiglio di Istituto,
-         amministratori pubblici,
-         professionisti autori di studi su argomenti inerenti la situazione scolastica locale,
-         professionisti operanti nel settore come appaltatori di servizio per conto del Comune;

DISCUSSO e approfondito l’argomento in un numero di sedute ritenuto sufficiente alla definizione di una scelta finale;

DEFINITE a premessa di tale proprio giudizio finale le seguenti Linee Guida:
-         non utilizzo di nuove aree del territorio cittadino nell’edificazione di eventuali edifici scolastici.
-         mantenimento della scuola secondaria di 1° grado sul sito attuale
-         sviluppo di una mobilità sostenibile (trasporto pubblico, ma non solo);

RICONOSCIUTE come egualmente fattibili dal punto di vista urbanistico le seguenti ipotesi progettuali:
-         mantenimento della situazione attuale su 4 poli distinti.
-         ristrutturazione su 3 poli (con chiusura di un plesso della scuola primaria)
-         ristrutturazione su 2 poli (con costituzione di 2 plessi distinti per primaria e secondaria di 1° grado)
-         costituzione di un polo unico;

COINVOLTA la popolazione con l’informazione sul proprio operato attraverso 2 sedute pubbliche e la disponibilità a ricevere osservazioni via posta elettronica o in qualsiasi altra forma;

CONSIDERATA la limitata disponibilità delle risorse attualmente a disposizione dell’Amministrazione comunale e di quelle altrettanto contenute che presumibilmente saranno disponibili nei prossimi anni,

INDICA

alla luce di tutti gli elementi raccolti, a larga maggioranza, come soluzione preferibile quella che prevede 2 poli distinti, uno per la scuola primaria nell’attuale sito di Collosomano, l’altro  per la Secondaria di 1° grado e la Scuola d’Infanzia nell’attuale sito di Via Vidiset.

La Commissione, portato a termine il suo lavoro, affida al Consiglio Comunale gli esiti del proprio lavoro per la necessaria votazione e le conseguenti deliberazioni. 

Buja,12 novembre 2013

mercoledì 13 novembre 2013

Il futuro delle scuole a Buja

Di seguito il testo di un volantino che riassume la posizione dei gruppi
 Vivere Buja e Autonomia e solidarietà 
in distribuzione in questi giorni.

La Commissione scuola ha completato il suo lavoro, ecco una sintesi per punti del percorso fin qui fatto e delle conclusioni a cui siamo giunti.
  1. La Commissione è stata istituita con l’obiettivo di costruire le basi per la definizione di un indirizzo chiaro da parte dell’A.C. sul futuro delle scuole a Buja, sulla loro collocazione, distribuzione e organizzazione.
  2. Tale esigenza ha radici lontane e comunque è fondamentalmente legata al fatto che il parco degli edifici scolastici realizzato all’indomani del terremoto del 1976 risulta piuttosto degradato, necessita di interventi consistenti che richiedono un notevole impegno economico da parte del Comune. 
  3. Prima di avviare questi interventi, considerate le trasformazioni che hanno caratterizzato la nostra comunità negli ultimi trent’anni, in termini di popolazione (nella primaria siamo passati dai 400 allievi a meno di 300, nella scuola secondaria di primo grado da più di 300 a meno di 200 e la tendenza non sembra invertirsi, anzi), di organizzazione dei servizi e di tessuto sociale è stato considerato da tutti i gruppi consiliari indispensabile fare una analisi della situazione per arrivare alla definizione di un indirizzo chiaro sul quale fare poi gli opportuni investimenti.
  4. Il lavoro della Commissione, all’interno della quale tutti i gruppi erano rappresentati, è stato improntato alla ricerca di un percorso condiviso, caratterizzato dalla raccolta di dati e informazioni, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e il tentativo di garantire la massima trasparenza.
  5. Dopo aver preso in considerazione i molti elementi raccolti, inutile sottolineare la loro complessità e la difficoltà a trovare una soluzione, si tratta di tirare le fila di tutti i discorsi perché già è troppo il tempo speso e impellente la necessità di individuare un chiaro indirizzo per convogliare e utilizzare proficuamente le poche risorse che man mano avremo a disposizione.
  6. Noi e non solo noi abbiamo auspicato che si arrivi ad una scelta condivisa ma visto che un orientamento unanime del Consiglio sul futuro delle scuole a Buja è quanto mai difficile prevedere, resta per noi il fatto positivo e importante che il percorso sia stato condiviso.
  7. La Commissione sottopone al Consiglio che sarà chiamato a discutere in una prossima seduta, quattro scenari con l’indicazione dei pro e dei contro:  a. Mantenimento della situazione attuale con 4 poli;   b. 3 poli, 2 primarie e 1 secondaria e infanzia;    c. 2 poli, 1 primaria e 1 secondaria e infanzia;    d. 1 polo unico. 
  8. Pensare di mantenere la situazione attuale con quattro plessi scolastici e, in particolare, tre primarie è, oltre che discutibile dal punto di vista dell’organizzazione generale dei servizi e dal punto di vista didattico, insostenibile economicamente per i costi di manutenzione e di eventuale ristrutturazione o nuova edificazione di più edifici.
  9. La Commissione indica inoltre al Consiglio a larga maggioranza ( solo il gruppo di Buja Bene Comune pare orientato diversamente verso le ipotesi a. o b.) verso la soluzione che prevede la creazione di due poli, uno per la scuola primaria in Collosomano e uno per la Secondaria e l’infanzia in Via Vidiset.
  10. La nostra posizione che era orientata verso il polo unico, ha trovato un punto di compromesso con la gran parte dei gruppi consiliari su questa soluzione che ci è parsa in questo momento la più realisticamente percorribile.
  11. E’ una soluzione che tiene maggiormente conto dell’esistente e delle risorse che ragionevolmente possiamo pensare di avere  a disposizione in questi anni così difficili. A cominciare dal milione di euro già assegnato dalla Regione che possiamo impiegare per avviare un percorso che dovrà prevedere dei passaggi in successione e in cui anche l’edificazione dovrà essere pensata per moduli. Sosteniamo in questo senso l’opportunità di un coinvolgimento della Commissione che prosegua il suo lavoro anche in questa prospettiva, magari avviando un concorso di idee per la progettazione complessiva.
  12. E’ una soluzione che richiederà un grande impegno da parte dell’Amministrazione che dovrà reperire le risorse per costruire  la nuova Scuola Secondaria in Via Vidiset e ampliare la Scuola primaria di Collosomano che dovrà accogliere tutti i bambini bujesi che frequenteranno le primarie. 
  13. E’ una soluzione che richiederà un grande sforzo progettuale sul piano edilizio ma anche sul piano organizzativo che coinvolgerà l’Istituto Comprensivo, le famiglie e la comunità intera. Non va dimenticato poi che l’Istituto Comprensivo comprende anche la Scuola primaria e d’infanzia di Treppo e che le sinergie e le integrazioni (stante anche l’Unione tra i Comuni) saranno nei prossimi anni sempre maggiori.
  14. Una particolare attenzione in questo contesto dovrà essere rivolta al tema della mobilità sul quale si dovranno anche fare scelte coraggiose. Dovremo lavorare e insistere perché le esperienze di percorso casa-scuola autonomo o pubblico da parte degli allievi siano incentivate fino ad essere il modello prevalente.



E’ una soluzione alla quale possiamo guardare con soddisfazione, a cui abbiamo contribuito e per la quale ci esprimeremo e lavoreremo in tutte le sedi.

lunedì 11 novembre 2013

Resoconto Consiglio comunale n.14

Si comincia con la modifica del regolamento per la concessione di contributi alle associazioni per iniziative speciali: l’amministrazione per lo snellimento delle procedure e una maggiore funzionalità propone che per contributi fino a 1500 euro o per l’Istituto Comprensivo la copertura della spesa possa essere del 100% mentre per le restanti possa arrivare fino all’ 80%.
I regolamenti servono per dare delle indicazioni e creare delle situazioni chiare da gestire; per quanto ci riguarda le associazioni sono un elemento di grande importanza e vitalità all’interno del tessuto sociale bujese, quindi è necessario cercare di favorire la loro attività e la loro sopravvivenza, ma in tempi di ristrettezze economiche è necessario fare delle scelte. Abbiamo votato a favore della proposta, convinti che i regolamenti debbano venire seguiti da una buona pratica e dall’esempio, con l’auspicio che le scelte della maggioranza vadano nella direzione di favorire tutte quelle iniziative capaci di valorizzare Buja nella sua pluralità e non privilegiando alcuni settori a scapito di altri seguendo le passioni dell’assessore di turno, su questo aspetto  faremo attenzione.
I punti successivi riguardano l’approvazione delle varianti n°33 e 36. La nostra posizione al riguardo viene illustrata in consiglio e può essere letta e approfondita in questi collegamenti per la Variante 33 e la Variante 36.
Il tema delle varianti è sempre assai complicato. Riguarda la pianificazione del territorio e diventa quindi una analisi politica prima che tecnica… come vorremmo il nostro territorio? Spesso ci troviamo a discutere di aggiustamenti o modifiche di modifiche del territorio frutto di scelte degli anni passati che non abbiamo condiviso.
La variante più attesa, quella riguardante il Cipaf e la zona industriale, è un progetto  che prevede un’espansione della zona industriale per 80.000 mq divisi circa a metà tra Buja e Osoppo. Sarebbe interessante fare un discorso approfondito su come mettere insieme oggi, 2013, Cipaf, Zona industriale, territorio e la parola crisi che aleggia su tutto e tutti, forse perché davvero qualcosa è cambiato rispetto alle indicazioni del piano iniziato oltre 10 anni fa, forse perchè oggi la parola sviluppo non  sottende più quell’idea di sviluppo costante e progressivo a cui si pensava qualche decennio fa.
Nota a margine, il sindaco, forse per infondere ottimismo, parla di grandi opportunità, di richieste quasi quotidiane di nuovi insediamenti, e di un tessuto bujese che sostanzialmente ha retto.
Ci auguriamo di cuore che sia così, intanto però non possiamo non tenere conto delle attività in crisi , della cassa integrazione, della crisi occupazionale che investe anche il nostro territorio, ricordando ad esempio il suo silenzio a proposito della crisi dell’Elektron.
Da ultimo si discute una interrogazione del gruppo Buja Bene Comune riguardo al fiume Ledra e la partecipazione di Buja alla Consulta di bacino del Ledra.
Il sindaco in questa occasione si dimostra poco preparato e piuttosto distratto nelle repliche, ma non abbandona la scena e così improvvisa risposte che alla fine non sono del tutto convincenti dando così l’impressione che Buja sia presente nelle varie assemblee organi istituzionali o forme di aggregazione tra i comuni, ma che il solo atto di presenza non basti.

Forse bisogna essere più convinti per poter essere convincenti.

Variante 36

Il Consiglio nella seduta del 7 novembre 2013 ha esaminato le riserve, le osservazioni e le opposizioni alla Variante n°36 al Piano Regolatore Generale Comunale, alla presenza dell’arch. Giovanni Mauro dello studio Archiur s.r.l., estensore della Variante stessa.
La Variante è stata approvata il 30 novembre 2012 con il voto contrario di tutta l’opposizione.
La Variante ha carattere operativo e si può ricondurre a modifiche delle norme di attuazione aventi carattere puntuale; gli elaborati relativi alla zonizzazione da essa riportati si riferiscono alle previsioni di Variante al P.R.G.C. n°35, solo adottata, e di fatto non rappresenta l’attuale zonizzazione del vigente P.R.G.C.
La Variante n°36 è stata oggetto di 3 riserve vincolanti da parte della Regione e di 17 osservazioni/opposizioni da parte di privati.
Al Consiglio Comunale è stato richiesto un parere sulle pronunce elaborate dall’arch. Mauro per conto dell’Amministrazione Comunale.
La spiegazione del professionista è stata chiara, ma non del tutto metabolizzata dai consiglieri.
Restiamo del parere che per esprimere un giudizio equilibrato, su questioni di natura specialistica come queste, serva più tempo: non è possibile farlo avendo a disposizione, con il ricevimento dei documenti tecnici, solo 4 giorni prima del Consiglio Comunale.
Si è iniziato con l’esame delle tre riserve sollevate dalla Regione.
In effetti tali riserve, seppur vincolanti, non sembrano incidere in maniera rilevante sul corpo della Variante.
La Riserva n°1 è una richiesta di chiarimento sulla effettiva necessità di completamento del tessuto urbanistico esistente per alcuni lotti (accessi e reti tecnologiche).
Le motivazioni richieste dalla Regione sono state elaborate direttamente dai  professionisti di fiducia dei proprietari dei lotti interessati, e fatte proprie dall’Amministrazione Comunale nella pronuncia.
La pronuncia sulla Riserva n°2, relativa ad un ampliamento di un’area per insediamenti produttivi nella zona di Avilla (D3), ha accettato la Riserva della Regione sopprimendo tale zona D3.
La Riserva n°3 riguardava la  definizione dei  siti idonei o non idonei all’installazione di impianti per la produzione elettrica; riteniamo improbabile esaurire l’argomento con una semplice pronuncia, che risulta francamente riduttiva, collegata com’è alla necessità di adeguarsi o meno di un documento energetico comunale (DEC) in subordine ad un piano energetico regionale (PER); la materia, dal nostro punto di vista, dovrà avere un approccio più approfondito e ampio.   
Per quanto riguarda le 17 osservazioni che riguardavano direttamente i privati, costituite da atti e documenti di natura completamente tecnica, abbiamo ribadito che ci sarebbe stata la  necessità di più tempo per esaminarle.
In ogni caso le osservazioni sono state quasi tutte rigettate dall’Amministrazione Comunale nella pronuncia dell’arch. Giovanni Mauro, con la formula generica “l’osservazione potrà essere tenuta in considerazione in occasione di una variante futura”.
Una curiosità, che ci fa capire come talvolta gli iter burocratici abbiano la capacità di  complicare inspiegabilmente le cose: nell’osservazione n°15, per rettificare delle imprecisioni rilevate nel vigente P.R.G.C., l’ufficio tecnico comunale ha espresso delle  considerazioni che l’Amministrazione Comunale, nella pronuncia scritta dall’arch. Mauro, ha negato, confermando le previsioni vigenti. Strano ma vero.
Alla fine la votazione per l’approvazione delle pronunce. Il nostro gruppo ha confermato il voto contrario dato in sede di adozione. La Variante n°36, come detto, fa diretto riferimento alla previsione della Variante n°35 che riteniamo una Variante non necessaria perché non privilegia gli interventi edilizi di riqualificazione del patrimonio esistente e non privilegia la saturazione degli ambiti già destinati all’edificazione. Il voto contrario è stato dato anche dagli altri due gruppi all’opposizione, Autonomie e Solidarietat e Buje Bene Comune.
 Il nostro programma elettorale prevedeva.
 Piano regolatore
• Privilegiare gli interventi edilizi di riqualificazione del patrimonio esistente.
• Intervenire a saturazione degli ambiti già destinati all’edificazione.
• Evitare l’espansione edilizia a danno delle zone verdi e agricole.

Sicurezza della viabilità
• Potenziare una rete di percorsi sul territorio alternativa al traffico automobilistico.  Creare percorsi sicuri per
pedoni e ciclisti in grado di collegare tra loro le varie frazioni del paese.

Zona Industriale
• Migliorare le infrastrutture, l’accessibilità e l’ambiente della zona industriale.

Zona artigianale

• Privilegiare la saturazione delle zone artigianali esistenti. Evitare l’acquisizione di nuove aree.