lunedì 11 novembre 2013

Variante 36

Il Consiglio nella seduta del 7 novembre 2013 ha esaminato le riserve, le osservazioni e le opposizioni alla Variante n°36 al Piano Regolatore Generale Comunale, alla presenza dell’arch. Giovanni Mauro dello studio Archiur s.r.l., estensore della Variante stessa.
La Variante è stata approvata il 30 novembre 2012 con il voto contrario di tutta l’opposizione.
La Variante ha carattere operativo e si può ricondurre a modifiche delle norme di attuazione aventi carattere puntuale; gli elaborati relativi alla zonizzazione da essa riportati si riferiscono alle previsioni di Variante al P.R.G.C. n°35, solo adottata, e di fatto non rappresenta l’attuale zonizzazione del vigente P.R.G.C.
La Variante n°36 è stata oggetto di 3 riserve vincolanti da parte della Regione e di 17 osservazioni/opposizioni da parte di privati.
Al Consiglio Comunale è stato richiesto un parere sulle pronunce elaborate dall’arch. Mauro per conto dell’Amministrazione Comunale.
La spiegazione del professionista è stata chiara, ma non del tutto metabolizzata dai consiglieri.
Restiamo del parere che per esprimere un giudizio equilibrato, su questioni di natura specialistica come queste, serva più tempo: non è possibile farlo avendo a disposizione, con il ricevimento dei documenti tecnici, solo 4 giorni prima del Consiglio Comunale.
Si è iniziato con l’esame delle tre riserve sollevate dalla Regione.
In effetti tali riserve, seppur vincolanti, non sembrano incidere in maniera rilevante sul corpo della Variante.
La Riserva n°1 è una richiesta di chiarimento sulla effettiva necessità di completamento del tessuto urbanistico esistente per alcuni lotti (accessi e reti tecnologiche).
Le motivazioni richieste dalla Regione sono state elaborate direttamente dai  professionisti di fiducia dei proprietari dei lotti interessati, e fatte proprie dall’Amministrazione Comunale nella pronuncia.
La pronuncia sulla Riserva n°2, relativa ad un ampliamento di un’area per insediamenti produttivi nella zona di Avilla (D3), ha accettato la Riserva della Regione sopprimendo tale zona D3.
La Riserva n°3 riguardava la  definizione dei  siti idonei o non idonei all’installazione di impianti per la produzione elettrica; riteniamo improbabile esaurire l’argomento con una semplice pronuncia, che risulta francamente riduttiva, collegata com’è alla necessità di adeguarsi o meno di un documento energetico comunale (DEC) in subordine ad un piano energetico regionale (PER); la materia, dal nostro punto di vista, dovrà avere un approccio più approfondito e ampio.   
Per quanto riguarda le 17 osservazioni che riguardavano direttamente i privati, costituite da atti e documenti di natura completamente tecnica, abbiamo ribadito che ci sarebbe stata la  necessità di più tempo per esaminarle.
In ogni caso le osservazioni sono state quasi tutte rigettate dall’Amministrazione Comunale nella pronuncia dell’arch. Giovanni Mauro, con la formula generica “l’osservazione potrà essere tenuta in considerazione in occasione di una variante futura”.
Una curiosità, che ci fa capire come talvolta gli iter burocratici abbiano la capacità di  complicare inspiegabilmente le cose: nell’osservazione n°15, per rettificare delle imprecisioni rilevate nel vigente P.R.G.C., l’ufficio tecnico comunale ha espresso delle  considerazioni che l’Amministrazione Comunale, nella pronuncia scritta dall’arch. Mauro, ha negato, confermando le previsioni vigenti. Strano ma vero.
Alla fine la votazione per l’approvazione delle pronunce. Il nostro gruppo ha confermato il voto contrario dato in sede di adozione. La Variante n°36, come detto, fa diretto riferimento alla previsione della Variante n°35 che riteniamo una Variante non necessaria perché non privilegia gli interventi edilizi di riqualificazione del patrimonio esistente e non privilegia la saturazione degli ambiti già destinati all’edificazione. Il voto contrario è stato dato anche dagli altri due gruppi all’opposizione, Autonomie e Solidarietat e Buje Bene Comune.
 Il nostro programma elettorale prevedeva.
 Piano regolatore
• Privilegiare gli interventi edilizi di riqualificazione del patrimonio esistente.
• Intervenire a saturazione degli ambiti già destinati all’edificazione.
• Evitare l’espansione edilizia a danno delle zone verdi e agricole.

Sicurezza della viabilità
• Potenziare una rete di percorsi sul territorio alternativa al traffico automobilistico.  Creare percorsi sicuri per
pedoni e ciclisti in grado di collegare tra loro le varie frazioni del paese.

Zona Industriale
• Migliorare le infrastrutture, l’accessibilità e l’ambiente della zona industriale.

Zona artigianale

• Privilegiare la saturazione delle zone artigianali esistenti. Evitare l’acquisizione di nuove aree.

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