Il Consiglio nella seduta del 7 novembre 2013 ha
esaminato le riserve, le osservazioni e le opposizioni alla Variante n°36 al
Piano Regolatore Generale Comunale, alla presenza dell’arch. Giovanni Mauro
dello studio Archiur s.r.l., estensore della Variante stessa.
La Variante è stata
approvata il 30 novembre 2012 con il voto contrario di tutta l’opposizione.
La Variante ha
carattere operativo e si può ricondurre a modifiche delle norme di attuazione
aventi carattere puntuale; gli elaborati relativi alla zonizzazione da essa
riportati si riferiscono alle previsioni di Variante al P.R.G.C. n°35, solo
adottata, e di fatto non rappresenta l’attuale zonizzazione del vigente
P.R.G.C.
La Variante n°36 è
stata oggetto di 3 riserve vincolanti da parte della Regione e di 17
osservazioni/opposizioni da parte di privati.
Al Consiglio
Comunale è stato richiesto un parere sulle pronunce elaborate dall’arch. Mauro
per conto dell’Amministrazione Comunale.
La spiegazione del
professionista è stata chiara, ma non del tutto metabolizzata dai consiglieri.
Restiamo del parere
che per esprimere un giudizio equilibrato, su questioni di natura specialistica
come queste, serva più tempo: non è possibile farlo avendo a disposizione, con
il ricevimento dei documenti tecnici, solo 4 giorni prima del Consiglio
Comunale.
Si è iniziato con l’esame
delle tre riserve sollevate dalla Regione.
In effetti tali
riserve, seppur vincolanti, non sembrano incidere in maniera rilevante sul
corpo della Variante.
La Riserva n°1 è una
richiesta di chiarimento sulla effettiva necessità di completamento del tessuto
urbanistico esistente per alcuni lotti (accessi e reti tecnologiche).
Le motivazioni
richieste dalla Regione sono state elaborate direttamente dai professionisti di fiducia dei proprietari dei
lotti interessati, e fatte proprie dall’Amministrazione Comunale nella
pronuncia.
La pronuncia sulla
Riserva n°2, relativa ad un ampliamento di un’area per insediamenti produttivi
nella zona di Avilla (D3), ha accettato la Riserva della Regione sopprimendo
tale zona D3.
La Riserva n°3
riguardava la definizione dei siti idonei o non idonei all’installazione di
impianti per la produzione elettrica; riteniamo improbabile esaurire
l’argomento con una semplice pronuncia, che risulta francamente riduttiva,
collegata com’è alla necessità di adeguarsi o meno di un documento energetico
comunale (DEC) in subordine ad un piano energetico regionale (PER); la materia,
dal nostro punto di vista, dovrà avere un approccio più approfondito e
ampio.
Per quanto riguarda le
17 osservazioni che riguardavano direttamente i privati, costituite da atti e
documenti di natura completamente tecnica, abbiamo ribadito che ci sarebbe
stata la necessità di più tempo per
esaminarle.
In ogni caso le osservazioni
sono state quasi tutte rigettate dall’Amministrazione Comunale nella pronuncia
dell’arch. Giovanni Mauro, con la formula generica “l’osservazione potrà essere tenuta in considerazione in occasione di
una variante futura”.
Una curiosità, che
ci fa capire come talvolta gli iter burocratici abbiano la capacità di complicare inspiegabilmente le cose:
nell’osservazione n°15, per rettificare delle imprecisioni rilevate nel vigente
P.R.G.C., l’ufficio tecnico comunale ha espresso delle considerazioni che l’Amministrazione Comunale,
nella pronuncia scritta dall’arch. Mauro, ha negato, confermando le previsioni
vigenti. Strano ma vero.
Alla fine la
votazione per l’approvazione delle pronunce. Il nostro gruppo ha confermato il
voto contrario dato in sede di adozione. La Variante n°36, come detto, fa
diretto riferimento alla previsione della Variante n°35 che riteniamo una
Variante non necessaria perché non privilegia gli interventi edilizi di
riqualificazione del patrimonio esistente e non privilegia la saturazione degli
ambiti già destinati all’edificazione. Il voto contrario è stato dato anche
dagli altri due gruppi all’opposizione, Autonomie e Solidarietat e Buje Bene
Comune.
Il nostro programma
elettorale prevedeva.
• Privilegiare gli interventi edilizi di
riqualificazione del patrimonio esistente.
• Intervenire a saturazione degli ambiti già
destinati all’edificazione.
• Evitare l’espansione edilizia a danno delle zone
verdi e agricole.
Sicurezza della viabilità
• Potenziare una rete di percorsi sul territorio
alternativa al traffico automobilistico.
Creare percorsi sicuri per
pedoni e ciclisti in grado di collegare tra loro le
varie frazioni del paese.
Zona Industriale
• Migliorare le infrastrutture, l’accessibilità e
l’ambiente della zona industriale.
Zona artigianale
• Privilegiare la saturazione delle zone artigianali
esistenti. Evitare l’acquisizione di nuove aree.
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