Si comincia con la modifica del regolamento per la
concessione di contributi alle associazioni per iniziative speciali:
l’amministrazione per lo snellimento delle procedure e una maggiore
funzionalità propone che per contributi fino a 1500 euro o per l’Istituto Comprensivo
la copertura della spesa possa essere del 100% mentre per le restanti possa
arrivare fino all’ 80%.
I regolamenti servono per dare delle indicazioni e creare
delle situazioni chiare da gestire; per quanto ci riguarda le associazioni sono
un elemento di grande importanza e vitalità all’interno del tessuto sociale
bujese, quindi è necessario cercare di favorire la loro attività e la loro
sopravvivenza, ma in tempi di ristrettezze economiche è necessario fare delle
scelte. Abbiamo votato a favore della proposta, convinti che i regolamenti
debbano venire seguiti da una buona pratica e dall’esempio, con l’auspicio che
le scelte della maggioranza vadano nella direzione di favorire tutte quelle
iniziative capaci di valorizzare Buja nella sua pluralità e non privilegiando
alcuni settori a scapito di altri seguendo le passioni dell’assessore di turno,
su questo aspetto faremo attenzione.
I punti successivi riguardano l’approvazione delle varianti n°33
e 36. La nostra posizione al riguardo viene illustrata in consiglio e può
essere letta e approfondita in questi collegamenti per la Variante 33 e la Variante 36.
Il tema delle varianti è sempre assai complicato. Riguarda
la pianificazione del territorio e diventa quindi una analisi politica prima
che tecnica… come vorremmo il nostro territorio? Spesso ci troviamo a discutere
di aggiustamenti o modifiche di modifiche del territorio frutto di scelte degli
anni passati che non abbiamo condiviso.
La variante più attesa, quella riguardante il Cipaf e la
zona industriale, è un progetto che
prevede un’espansione della zona industriale per 80.000 mq divisi circa a metà
tra Buja e Osoppo. Sarebbe interessante fare un discorso approfondito su come
mettere insieme oggi, 2013, Cipaf, Zona industriale, territorio e la parola
crisi che aleggia su tutto e tutti, forse perché davvero qualcosa è cambiato
rispetto alle indicazioni del piano iniziato oltre 10 anni fa, forse perchè
oggi la parola sviluppo non sottende più
quell’idea di sviluppo costante e progressivo a cui si pensava qualche decennio
fa.
Nota a margine, il sindaco, forse per infondere ottimismo,
parla di grandi opportunità, di richieste quasi quotidiane di nuovi
insediamenti, e di un tessuto bujese che sostanzialmente ha retto.
Ci auguriamo di cuore che sia così, intanto però non
possiamo non tenere conto delle attività in crisi , della cassa integrazione,
della crisi occupazionale che investe anche il nostro territorio, ricordando ad
esempio il suo silenzio a proposito della crisi dell’Elektron.
Da ultimo si discute una interrogazione del gruppo Buja Bene
Comune riguardo al fiume Ledra e la partecipazione di Buja alla Consulta di
bacino del Ledra.
Il sindaco in questa occasione si dimostra poco preparato e
piuttosto distratto nelle repliche, ma non abbandona la scena e così improvvisa
risposte che alla fine non sono del tutto convincenti dando così l’impressione
che Buja sia presente nelle varie assemblee organi istituzionali o forme di
aggregazione tra i comuni, ma che il solo atto di presenza non basti.
Forse bisogna essere più convinti per poter essere
convincenti.
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