lunedì 25 novembre 2013

Resoconto Consiglio n.15

Consiglio comunale 15 si parla di …scuola.
La nostra posizione l’abbiamo ampiamente pubblicizzata con volantini, sul blog, via mail, ora alcune considerazioni sul dibattito in consiglio comunale.
Scuola…argomento importante
e sull’importanza della scuola?  Ovviamente tutti d’accordo! Come non esserlo.
Ecco quindi che dopo aver utilizzato i soldi pubblici  in opere più o meno opportune, l’amministrazione ha deciso di mettere mano a quella che è davvero a nostro avviso una priorità . LE SCUOLE, e parlare di scuole significa necessariamente parlare anche di edilizia scolastica.
La scuola dell’infanzia statale  è di recente costruzione e  se non per una ordinaria manutenzione si chiama fuori dal ragionamento di riorganizzazione/revisione dell’assetto scolastico. Sul territorio sono presenti  tre scuole (per semplificare usiamo la vecchia dicitura così ci capiamo meglio) elementari e una scuola media che risalgono agli anni del post terremoto. Almeno tre delle quattro sono strutture che fin dalla nascita hanno rivelato i loro limiti, che negli anni hanno avuto bisogno di una costante manutenzione ordinaria e straordinaria che non ha risolto problemi di fondo.
Va aggiunto un dato significativo ..la popolazione scolastica si è praticamente dimezzata quindi se quando sono state costruite c’erano quasi 10 classi per plesso adesso ce ne sono solo 5 e le previsioni sulle nascite non prospettano inversioni di tendenza.
Circa un anno fa il sindaco ha dichiarato di volersi occupare delle scuole che assieme alla casa di riposo sono questioni decisamente importanti e significativo è che sul fondo del barile...quando il barile è ormai vuoto.. siano rimaste proprio queste questioni e non ad esempio la costruzione di una piscina o di una struttura polifunzionale in Monte.
E così, per il fatto che riteniamo da sempre questo tema fondamentale e su cui più volte ci siamo impegnati con iniziative e richieste,  non ci siamo tirati indietro e sin da subito abbiamo dato il nostro contributo attivo, abbiamo proposto la nomina di una commissione consiliare  specifica formata da tutti i gruppi presenti in consiglio, che ha lavorato per quasi un anno alla raccolta di dati, informazioni, ha elaborato proposte, ha cercato di coinvolgere la popolazione ( il risultato purtroppo non è stato soddisfacente a segnale del fatto che la PARTECIPAZIONE è qualcosa che si costruisce nel tempo e non si improvvisa e qui continuiamo a suggerire all’amministrazione un maggiore impegno) per arrivare ad una proposta finale da portare in consiglio
E così siamo arrivati alla sera del 20 novembre.
La nostra posizione espressa anche in campagna elettorale sosteneva l’idea di un polo unico che accentrasse scuole e servizi e fosse più funzionale per chi la scuola la frequenta ( non ci dilunghiamo sulle motivazioni che potrebbero essere ben più significative) , ma il lavoro fatto in commissione, l’analisi della situazione  reale e la necessità di fare i conti con quelle che sono le effettive possibilità economiche ( 6.000. 000 di euro e più per partire verso un’ ipotesi di polo scolastico unico e effettiva disponibilità di 1.000.000 da utilizzare in tempi brevi) ci hanno indotto verso la scelta di un polo unico per le scuole elementari in Collosomano e la realizzazione prima possibile di una nuova scuola media nella zona dove si trova adesso.
Scelta non facile, non immediata, non indolore, ma scelta, perché da qualche parte è necessario cominciare e noi pensiamo che questo possa essere un buon inizio, dove non si individuano nuove zone di edificazione , si valorizza l’esistente, non si sovraccarica un’ unica zona, si crea un ulteriore collegamento all’interno dell’istituto comprensivo tra il comune di Buja e Treppo, se si crede nella logica del lavorare in rete.
Non pretendiamo che questa sia LA SOLUZIONE, la questione è complicata e complessa da ogni parte la si affronti, ci sono un’infinità di ma e di dubbi che assalgono e non siamo d’accordo quando il sindaco afferma che finalmente si è trovata la volontà di lavorare sulle scuole… prima non se ne è parlato perché le amministrazioni dei dieci anni precedenti di cui lui e non solo lui faceva parte, hanno scelto di non decidere ( ogni tanto qualche valutazione politica è bene farla per non incorrere in vuoti di memoria).
Chiudere le scuole non può essere qualcosa di indolore, ognuno di noi è legato da qualche profondo ricordo affettivo alle scuole che ha frequentato da studente, da genitore, da nonno, da insegnante…ma ci siamo fermati a riflettere che questa non è più la nostra scuola, quella delle nostalgie, i bambini di oggi si mescolano continuamente, costantemente, nelle varie attività di parrocchia, di sport, di associazionismo, i bambini di oggi arrivano di corsa con il pulmino o con le auto ancor più in corsa dei genitori e con questi se ne ritornano a casa, i bambini di oggi vengono da fuori, si spostano per mille ragioni, e per mille ragioni non frequentano ad esempio la scuola che dista solo 5 minuti da casa.
Chiudere una scuola significa impoverire un territorio?  Forse sì, sicuramente sì, se alla chiusura della scuola seguirà il nulla...seguirà trascuratezza e incuria ambientale, se l’amministrazione si dimenticherà che in quel territorio qualcosa ha tolto e qualcosa dovrà dare ( e qui le idee non ci mancano). E poi di che territorio stiamo parlando? Non merita forse di essere ripensata la visione 
“frazionistica” bujese? Non è nei fatti già superata dai cambiamenti materiali avvenuti negli ultimi trent’anni?
Allora per un attimo spostiamo lo sguardo su quello che deve essere il protagonista assoluto quando parliamo di scuola, e allora parliamo di bambini…
Dove sta l’errore nel mettere insieme i bambini , dove sta l’errore nel creare situazioni di confronto, di incontro, tra i bambini, gli insegnanti, i genitori.. ( i numeri non sono tali da creare sovraffollamento scolastico, sono i numeri delle scuole presenti in territori analoghi al territorio bujese).
Ecco allora che la scuola dovrà essere sì a risparmio energetico, sì funzionale, sì efficiente, sì costruita  con tutte le nuove tecniche di edilizia avanzata, ma la scuola dovrà essere soprattutto.. BELLA,  A MISURA DI BAMBINO, PIENA DI LUCE E COLORE, DI SPAZI DOVE I BAMBINI POSSANO MUOVERSI, DIVERTIRSI, GIOCARE E IN MEZZO A TUTTO QUESTO PRIMA DI TUTTO IMPARARE.
Fondamentale che scuola e territorio lavorino per trovare  insieme occasioni di incontro, di valorizzazione di quello che è il ricchissimo patrimonio storico, artistico, culturale di Buja, ma sono le persone che costruiscono le relazioni, la presenza degli edifici non basta.
Tutto  questo e molto altro abbiamo cercato di spiegare in un consiglio comunale lungo, intenso e dal dibattito interessante, proprio perché ognuno ha portato il proprio punto di vista, politico e non solo. Su questi argomenti continueremo il nostro lavoro dentro la  commissione, che abbiamo chiesto e ottenuto di mantenere, nel percorso dei prossimi mesi e anni attraverso un contatto e un confronto con tutti quelli che vorranno partecipare e intervenire.
Le criticità non mancano, viabilità, dismissione degli immobili, organizzazione delle scuole durante le fasi di lavoro, ma è una scelta che andava fatta e faremo del nostro meglio per sostenerla sottolineando punti di forza a criticità.
In consiglio qualche preoccupazione al sindaco questa volta viene dalla sua stessa maggioranza, assessore ai lavori pubblici e quello alla viabilità, non sono proprio sulla stessa lunghezza d’onda…il sindaco per una buona mezz’ora deve vedersela con i dubbi dell’assessore alla viabilità, cerca di convincerlo a mezze parole… e sì che l’argomento scuola era all’ordine del giorno da parecchio e il tempo per confrontarsi non è mancato… Una maggioranza, come abbiamo detto anche in altre occasioni piuttosto sfarinata.
Alla fine voto quasi all’unanimità, un buon risultato che sa di punto di partenza, che sa di futuro, di un futuro che vogliamo guardi lontano  che non perda le radici di un presente che viene da lontano.


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